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Fase due, Unione Sindacale di Base: “Il rischio di contagio non è finito”

Martedì 5 maggio dalle ore 17 sulla piattaforma GoToMeeting si svolgerà l'assemblea regionale degli iscritti e simpatizzanti

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Foto d'archivio

Regione. “Hanno deciso che dal 4 maggio partirà la cosiddetta Fase 2 nella gestione del rischio contagio da Covid-19. Dobbiamo essere tutti coscienti che il pericolo non è finito. La Fase 2 è il risultato del potere di Confindustria che mette prima il profitto rispetto alla salute pubblica”. A parlare, in una nota, è l’Unione Sindacale di Base.

“Invitiamo tutti i lavoratori e le lavoratrici a prestare la massima attenzione nei propri comportamenti – spiegano dal sindacato -. E’ ancora necessario seguire alla lettera le disposizioni che le amministrazioni hanno impartito ed impartiranno. E’ necessario utilizzare sempre i DPI e mantenere le distanze di sicurezza. Denunciate tempestivamente i casi nei quali le Amministrazioni/dirigenti potrebbero mettere a rischio la salute dei lavoratori, delle lavoratrici e dei propri familiari. Nel caso contattate i delegati USB o i delegati alla sicurezza”.

I sindacati invitano anche le amministrazioni ad “attivare alcune misure indispensabili per la tutela della salute del personale”. E in particolare: “prosecuzione del telelavoro e dello smart working fino alla cessazione dell’emergenza sanitaria attraverso il potenziamento degli accessi VPN e della fornitura degli eventuali strumenti informatici per il lavoro da remoto, ove fossero necessari; analisi sierologica di tutti i dipendenti, da ripetersi periodicamente, con modalità da concordare con l’RSPP e con la RSU; dotazione di dispositivi di protezione individuale idonei che evitino la possibilità di contagio, con modalità da concordare con l’RSPP; presenza di non più di un dipendente per stanza; differenziazione d’orario di lavoro; turnazione della presenza fisica negli uffici non superiore ai due giorni a settimana;
* sanificazione degli ambienti di lavoro non meno di due volte al giorno e/o messa disposizioni di materiali per l’auto sanificazione (magazzini viabilità); laddove si renda necessario l’accesso al pubblico, mantenimento di orari e giornate ridotte di apertura al pubblico, ricevimento solo ed unicamente su appuntamento, evitando qualsiasi forma di contatto ravvicinato e prolungato (installazione di pannelli ed eventuale scanner termico) ; obbligo di presenza dei liquidi disinfettanti in ogni ufficio e dispenser ad ogni ingresso nella struttura; divieto assoluto del rientro in presenza fisica del personale immunodepresso, con patologie, e delle persone che non siano in grado di mantenere le distanze fisiche con gli altri; Per il personale dei servizi essenziali: riduzione dei contingenti impiegati giornalmente, fornitura dei DPI e sanificazione dei mezzi di lavoro; verifica attenta nei casi di rientro dei lavoratori da assenze prolungate e/o malattia”.

“Dopo la Fase 2 – concludono i sindacati – ci sarà la Fase 3. Nulla sarà come prima. Occorre incominciare a ragionare sui diversi scenari che si presenteranno: ad esempio quale sarà il ruolo futuro dello ‘Stato’ e del P.I. E’ importante capire quali conseguenze avranno sulle libertà individuali le disposizioni che ci sono state impartite in questi drammatici mesi” concludono.

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