Liguria. “Mancando lo scenario, c’è il rischio di non capire. Partiamo dai motivi che hanno spinto le Segreterie Fiom, Fim e Uilm di Genova e Savona a dichiarare lo sciopero di oggi, 30 marzo, in tutte le realtà operative di Piaggio Aero. Venerdì scorso, secondo le modalità previste dal DCPM, la direzione dell’azienda ha chiesto ai Prefetti di Genova, Savona e Roma l’autorizzazione per proseguire le attività. La richiesta è stata formalizzata ai Prefetti chiedendo la deroga rispetto al Decreto del Governo. Tutti i Prefetti hanno concesso la deroga nonostante il parere negativo delle organizzazioni sindacali. Per noi sindacati questa decisione ha dimostrato che il Decreto permette alle aziende di aggirare tutte le indicazioni scientifiche e i comportamenti da adottare per difendersi dal coronavirus”.
Questa la presa di posizione dei sindacati di categoria che spiegano le ragioni dello sciopero di oggi.
“Per questo chiediamo ai Prefetti di respingere tale richiesta non ritenendola utile per la salute e la sicurezza dei lavoratori e dei cittadini”.
“Infatti, in primo luogo il nostro impegno è quello di tutelare la sicurezza dei lavoratori. In secondo luogo è quello di verificare se le attività produttive richieste rivestono davvero priorità di carattere essenziale. In terzo luogo, che non è ora, responsabilmente pensare al dopo emergenza, mantenere dove possibile in funzione il tessuto produttivo che nelle aziende passa soprattutto attraverso le relazioni sindacali, le competenze, la fiducia”.
E i sindacati vanno oltre le misure di sicurezza sanitaria: “La fiducia e le relazioni, si diceva. A proposito di fiducia, sabato mattina, dopo avere deciso autonomamente le priorità delle attività da proseguire, l’azienda ha deciso le aree di lavoro, le persone da fare rientrare dalla cassa, le modalità organizzative. Il rientro alle persone dalla Cigs è stato poi comunicato tramite whatsapp, senza nessun confronto con Rsu e segreterie sindacali, confermando il livello professionale con il quale “sempre gli stessi dirigenti” stanno gestendo la società”.
“Nessuna preoccupazione per i lavoratori che erano in cassa integrazione a tutela loro e delle loro famiglie, nessuna preoccupazione per chi, dopo settimane faticose, aveva da poco intrapreso l’esperienza dello smart working. Ecco la questione vera: Piaggio Aero manca di trasparenza, le relazioni sindacali non sono impostate sulla fiducia. Stupisce che un’azienda in amministrazione straordinaria si ostini a non avere un processo di consultazione e di cogestione dei passaggi più critici” aggiungono.
“Dopo un lungo percorso è stato pubblicato il bando di vendita della società. Stiamo aspettando le offerte. Aspettiamo che l’azienda condivida il percorso da fare con Rsu e sindacati. Il contratto istituzionale è passato alla Corte dei Conti? Il contratto è ore esigibile? Quali saranno le ricadute operative e sui lavoratori?”.
“Serve un incontro urgente e serio: Piaggio non può sottrarsi. Non si possono penalizzare i lavoratori. Sulla sicurezza bisogna essere intransigenti: i dispositivi devono essere disponibili e consegnati ai lavoratori. Ma deve essere chiaro: la sicurezza e la salute vengono prima dell’operatività aziendale. A maggior ragione oggi, le aziende hanno responsabilità economica e sociale” concludono Fiom, Fim e Uilm.
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