Savona. “Questo post viola i nostri standard della community in materia di spam”. Un messaggio tipico che di solito, su Facebook, siamo abituati a vedere abbinato a qualche post di dubbia utilità: catene, pubblicità insistenti, proposte di pillole miracolose. E invece, questa volta, ad essere considerate “spam”, a quanto pare, sarebbero le raccolte fondi promosse dalle pubbliche assistenze savonesi per fronteggiare l’emergenza Coronavirus.
Il primo a denunciare il fatto è stato ieri un sostenitore della Croce Bianca di Savona, che si è visto appunto censurare il post dal social network. “Certo che segnalare una raccolta fondi di una pubblica assistenza, fatta per acquistare i dispositivi di protezione individuale per quest’emergenza… – tuona sui social – Spero si possa risalire al/ai responsabili per ringraziarli di persona”. Quello che sembrava un caso isolato, però, magari dovuto a qualche “buontempone”, ha preso ben presto i contorni di un fenomeno diffuso, con molti utenti che segnalavano una simile sorte per le loro condivisioni. Non solo per quelle relative alla Croce Bianca di Savona, ma anche ad altre realtà.
E’ successo, ad esempio, ad alcuni link postati nei gruppi di Albenga e relativi ad una raccolta fondi a sostegno dell’ospedale ingauno; segnalazioni simili sono arrivate anche da Spotorno (anche qui è in corso una raccolta per la Croce Bianca locale) e da alcuni membri della Croce Rossa.
Non è chiaro, al momento, cosa sia accaduto. La rimozione riguarderebbe diversi post, alcuni su gruppi e altri su pagine personali, ma non sarebbe stata applicata “a tappeto” sui link collegati a GoFundMe, la piattaforma usata da tutte le iniziative di questo tipo (tanto è vero che ad esempio altri post, anche di pagine ufficiali delle pubbliche assistenze, sono regolarmente visibili e non hanno subito “censure”). Resta da stabilire, dunque, se qualcuno si sia “divertito” a segnalare a caso un po’ di queste condivisioni, se al contrario si sia trattato di un errore temporaneo negli algoritmi di Facebook, oppure se qualcosa nella viralità di questi post ha fatto scattare meccanismi automatici.
In ogni caso, al momento le raccolte fondi sono condivisibili, anche da parte di chi si è visto in queste ore bloccare i post precedenti.
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