Regione. I pazienti positivi al Coronavirus in territorio ligure sono 24. Sono quattro in totale le persone decedute con Coronavirus e dall’inizio dell’emergenza. I tamponi di cui si attendono in risultati sono una decina.
“Se fosse solo per i numeri potremmo essere soddisfatti – afferma il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti durante il consueto punto stampa in sala della Trasparenza, anch’essa adeguata alle direttive del dcpm con sedie distanziate ognuna un metro dall’altra – ma ci sono due situazioni sotto particolare attenzione e sono relative ai due deceduti savonesi, perché non sappiamo quale sia precisamente il loro tracciato nei giorni precedenti al ricovero”.
Il riferimento è al paziente di Andora transitato all’ospedale di Albenga e poi al San Paolo e poi deceduto e dell’altro morto savonese che sarebbe stato contagiato durante un viaggio, tempo fa, nella “zona rossa” di Vo’ Euganeo. Al momento, dice il governatore, “il numero di posti letto disponibili nelle terapie intensive della Regione e negli ospedali è ancora alto”, “ma ci fa essere cauti – aggiunge – il fatto che per la prima volta non stiamo ragionando su casi esogeni, ossia non legati ai cluster noti, legati ai turisti o ai contatti con i turisti”.
Il presidente Toti ha comunicato che lunedì prossimo Regione Liguria presenterà un pacchetto di misure economiche di sostegno delle famiglie e delle imprese. A questo si aggiungerà la richiesta al governo di misure speciali per sostenere i settori più colpiti. A cominciare dal settore turistico-alberghiero per cui verrà richiesta la sospensione dei pagamenti e poi il settore del commercio, delle fiere e degli spettacoli per cui si chiederà liquidità e ammortizzatori sociali.
Il presidente Toti insieme all’assessore al turismo Berrino hanno scritto alle associazioni di categorie per chiedere la collaborazione delle strutture alberghiere e poter mappare i nuclei turistici a maggior rischio. “Naturalmente – ha concluso Toti – nessuno pretende che gli albergatori si trasformino in ufficiali di polizia giudiziaria, ma una certa collaborazione puà essere utile anche per la ricostruzione di eventuali link epidemiologici”.
Sono partiti, inoltre, gli ospiti dell’hotel di Diano Marina dove una coppia di coniugi è stata trovata positiva al coronavirus. La protezione civile regionale ha organizzato i pullman per riportare i turisti al loro domicilio. “Siamo riusciti a mantenere – ha detto l’assessore regionale alla Protezione civile Giacomo Giampedrone – la media delle 24 ore per riaccompagnare a casa gli ospiti dell’hotel di Diano, provenienti da Brembate e dal Bermamasco. Oltretutto abbiamo utilizzato una nuova modalità perché abbiamo chiesto al tour operator che li aveva portati la collaborazione per riportarli al loro domicilio, per sgravare la Croce Rossa impegnata anche altrove. Una disponibilità, quella del tour operator, che può aver aperto altre modalità di operare in questi casi.
“Si sta lavorando anche per trovare una soluzione per l’equipaggio della nave GNV – ha concluso l’assessore Giampedrone – e domattina potremo dare la notizia dell’individuazione di una struttura idonea, verificata dalla ASL, dove collocare l’equipaggio”.
Il direttore della clinica di malattie infettive del San Martino Matteo Bassetti ha fatto il punto sui ricoverati a Genova. “Quattro di loro sono in terapia intensiva, tre sono stabili, pur nella loro gravità, ma con minimi segni di miglioramento – ha dichiarato – la paziente 1 di Alassio, la 73enne, inizia a stare meglio, questo per ribadire che di questa malattia si guarisce e noi lo vediamo su un range di pazienti difficile, tra i 66 e i 90 anni di età”.
Bassetti ha voluto ringraziare inoltre un’azienda, la Alpha Trading, società attiva nel settore petrolifero con una sede anche a Genova, che ha deciso di donare 100 mila euro alla clinica per l’acquisto di strumentazioni e materiale e per supportare borse di studio.
I numeri. Gli ospedalizzati sono 14, sei persone sono state dimesse. Le persone sotto sorveglianza attiva in Liguria sono 469 (ieri erano 399) di cui 42 nell’asl 1 imperiese, 230 nell’asl 2 savonese, 83 nell’asl 3, 42 nell’asl, 72 nell’asl 5 spezzina.
Filippo Ansaldi, responsabile prevenzione di Alisa ha sottolineato “i continui cambiamenti epidemiologici e l’assunzione di un protocollo un protocollo per rendere più lineare un percorso dei pazienti a casa e garantire la loro gestione in sicurezza. Abbiamo imparato dall’ esperienza di altre regioni che il 70% dei pazienti può rimanere a casa e ci stiamo muovendo in questo senso”.
L’assessore alla sanità Sonia Viale ha ricordato che “il Covid-19 è una malattia che possibilmente si cura a casa per la maggior parte dei malati che possono essere assistiti e monitorati. Il paziente si porta in terapia intensiva o in Malattie infettive solo quando serve”.
“Anche per quello accaduto ieri sera con un paziente che si è recato al pronto soccorso dell’ospedale della Spezia – ha aggiunto Viale – bisogna ricordare che non ci si deve presentare al pronto soccorso, quando si hanno i sintomi, ma chiamare il medico di medicina generale o il 112. Il test relativo al paziente 8in questione ha dato comunque esito negativo”. In questo momento – ha detto l’assessore alla sanità – Abbiamo necessità di implementare le unità di rianimazione e la necessità di trovare i luoghi per la sorveglianza attiva e c’è un lavoro da fare con la protezione civile. Fino ad oggi siamo riusciti a mitigare l’impatto dell’epidemia, mettendo in atto azioni efficaci. Per questo continua la collaborazione con i medici della medicina territoriale per supportare gli uffici di igiene. Inoltre vogliamo anche mandare un messaggio positivo agli anziani che stanno bene che sono la nostra forza e il sostegno per tante famiglie che non devono sentirsi dimenticati, rispetto al passaggio contenuto nel decreto del governo in cui li si invita a restare a casa. Col professor Palummeri abbiamo messo a punto un vademecum per invitarli a mantenere vivi gli interessi. E se possibile uscire, perché la vita all’aria aperta non è un pericolo”.
“Abbiamo dato in carico agli uffici – ha concluso Viale – di accogliere domande di assunzione. Una procedura che avevamo già deciso di portare avanti e che, alla luce dei provvedimenti nazionali, può essere maggiormente sostenuta. Inoltre stiamo lavorando anche sul rientro dalla quiescenza dei medici alla luce della decisione che Regione Liguria aveva assunto e che ora ha anche una copertura nazionale”.
Durante la conferenza stampa, inoltre, è stato reso noto che la Regione ha avviato – in collaborazione con il Ministero competente – la ricerca di personale suppletivo per far fronte all’emergenza sanitaria. Si tratta, nelle specifico, di 20 anestesisti, 90 infermieri, 90 oss e 16 medici di malattie infettive.
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