Piana Crixia. Da ieri anche la provincia di Alessandria è una delle zone rosse del nord Italia, o meglio, zona a contenimento rafforzato, individuata dal più recente decreto ministeriale sulla base delle misure urgenti da assumere per contrastare il coronavirus. Ecco quindi che la Val Bormida ligure e quella piemontese (escluso il versante cuneese) sono separate da una linea invisibile, tracciata tra Piana Crixia e Merana, lungo l’asse stradale più importante che dal ponente della nostra regione conduce nel cuore economico del Bel Paese.
La Ss29, ossia l’arteria che, da Savona, salendo il Colle del Cadibona, prosegue per Alessandria, è una delle strade più trafficate soprattutto dai mezzi pesanti, ma da oggi non è così. Qualche camion, o furgone, probabilmente con carichi “autorizzati”, varcano il confine, ma il numero è davvero risicato rispetto alla normalità. Poche anche le auto in transito, nonostante siano molti i valbormidesi che per motivi di lavoro ogni giorno raggiungono Acqui Terme e zone limitrofe.
Non c’è alcuna presenza di blocchi o divieti, nè cartelli ad indicare che, dopo Piana Crixia, si entra in una zona rossa, ma i primi paesi che si incontrano, ad esempio Merana e Spigno Monferrato (da cui a pochi chilometri inizia l’astigiano, off limits anch’esso), sembra si siano calati in pieno nel periodo di coprifuoco richiesto.
Il decreto governativo dell’8 marzo, infatti, al fine di contenere la diffusione del covid-19, prevede anche per queste aree piemontesi non un divieto assoluto di entrata ed uscita dai medesimi territori, bensì forti limitazioni di spostamento, salvo che per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità per motivi di salute.
E’consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Gli spostamenti per lavoro, salute e necessità devono essere comprovati da apposita autocertificazione scaricabile al link https://www.poliziadistato.it/statics/01/modulo_autodichiarazione_spostamenti.pdf