Liguria. Il coordinamento regionale di “Nursing Up”, il sindacato che rappresenta gli infermieri dell’Asl2 savonese e del San Martino di Genova tramite i propri eletti come rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, ha presentato al procurato della Repubblica di Genova un esposto alla luce “dell’allarmante numero di segnalazioni ricevute circa l’assenza o carenza dei dispositivi di protezione individuale, che sono le necessarie e fondamentali dotazioni di base per poter attuare un reale contenimento del contagio”.
“Denunciamo inoltre la scellerata, nonché arbitraria, gestione dei tamponi non effettuati al personale sanitario esposto a pazienti positivi senza l’ausilio degli idonei dpi, se non in presenza di sintomi, in assoluta controtendenza rispetto alle raccomandazioni dell’Oms. Far lavorare, senza aver eseguito i dovuti controlli, personale esposto a pazienti positivi al Covid-19, significa mettere in campo un esercito di potenziali ‘untori’ e contribuire in maniera sostanziale alla diffusione del contagio, a maggior ragione se, come da molti studi risulterebbe, il contagio avviene molte volte per mezzo di persone assolutamente asintomatiche”.
Il sindacato ritiene “ingiustificabile l’assoluta mancanza di risposte, da parte delle Aziende e della Regione, alle nostre istanze sul numero di personale sanitario contagiato, ricoverato, suddiviso per categoria professionale. Si vogliono forse nascondere i numeri di un fenomeno che metterebbe a nudo le incapacita’ di gestione di questa emergenza? Ribadiamo l’obbligo di fornire idonei Dpi e di effettuare i tamponi al personale esposto così come previsto dalla legge 81/2008, nonché la necessità di assumere subito professionisti infermieri con contratti a tempo indeterminato”.
“Ci riserviamo, infine, altre azioni nel caso non si provvedesse immediatamente ad attuare quanto sopra argomentato”, concludono dal coordinamento regionale di “Nursing Up”.