Savona. Grande preoccupazione dei titolari degli stabilimenti balneari italiani per le conseguenze economiche dell’emergenza sanitaria in corso. E non è da meno una provincia balneare per eccellenza come quella savonese.
L’allarme internazionale verso l’Italia ridurrà – come sta già facendo – i flussi turistici verso il nostro Paese, così come la crisi economica complessiva comporterà, come già oggi accade, una riduzione della domanda vacanziera interna.
A ciò si aggiunga la grande incertezza sulla continuità di lavoro di queste imprese a causa dei ritardi di molti Comuni nell’applicazione della legge che ha disposto il differimento della scadenza delle concessioni demaniali marittime vigenti: “È urgente, quindi, un’iniziativa del Governo per superare ogni ostacolo nell’applicazione della legge sui quindici anni” afferma il Sib nazionale.
“Si tratta di un intervento a “costo zero” per le casse dello Stato che, invece, potrebbe costituire una vera e propria ‘iniezione di fiducia’ nella parte più importante e preziosa del turismo italiano. È francamente inconcepibile l’inerzia del Governo per un intervento normativo chiarificatore non condizionato dalla limitatezza delle risorse pubbliche che influisce, invece, sulle misure emergenziali di carattere economico. È incomprensibile, poi, che un intero comparto economico sia “condannato a morte” dalla burocrazia prima ancora che dall’economia”.
Da Roma a Savona fanno eco le parole del presidente provinciale del Sib balneare Enrico Schiappapietra: “E’ chiaro che stiamo vivendo un momento a dir poco difficile proprio quando si è nella fase di programmazione della stagione estiva: oltre all’incertezza normativa ecco ora gli effetti del coronavirus…” afferma.
“Le imprese balneari savonesi sono piccole aziende, molte sono familiari ed è del tutto evidente che un contesto del genere penalizzi anche le imminenti assunzioni stagionali: a rischio molti lavoratori del settore”.
“Da una prima analisi temiamo non solo un calo del turismo straniero, ma anche di quello tradizionale del Nord Italia e quindi del mercato interno” spiega il presidente Schiappapietra.
“La speranza è che non ci siano conseguenze negative troppo nel lungo periodo, altrimenti sarebbe un disastro enorme: per questo, da un lato serve reagire e fare fronte comune assieme a tutte le categorie economiche, dall’altro evidenziare che anche le imprese balneari devono avere aiuti e sostegni, quantomeno agevolazioni e incentivi per sopravvivere e affrontare la stagione” conclude.