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Conte firma il nuovo decreto: vietato uscire dal Comune, l’elenco ufficiale delle attività che non chiudono

Eliminata la possibilità di rientrare al proprio domicilio, chi è in una seconda casa resta bloccato lì

Controlli coronavirus autocertificazioni
Foto d'archivio

Liguria. E’ arrivata poco dopo le 19.30 la firma del presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, sul nuovo decreto che inasprisce le restrizioni con l’obiettivo di ridurre i contagi da Coronavirus. Come annunciato ieri sera, tutte le attività produttive considerate “non essenziali” per il Paese saranno chiuse: sono però circa una settantina le categorie produttive considerate invece essenziali, e che potranno continuare ad operare “per non fermare il paese”. CLICCA QUI per l’elenco UFFICIALE di quelle che potranno restare operative.

Le imprese avranno comunque qualche giorno di tempo, se necessario, per adeguarsi alla chiusura, ma dovranno completare le operazioni necessarie e la spedizione della merce in giacenza entro il 25 marzo.

C’è anche un secondo cambiamento, non annunciato ieri sera ma anticipato in giornata da un’ordinanza urgente dei ministeri della Salute e dell’Interno, ossia l’impossibilità di lasciare il Comune in cui ci si trova per ritornare al proprio domicilio. Per viaggiare da un Comune all’altro restano valide le altre tre precedenti motivazioni (lavoro, salute o “necessità”, che però nel nuovo decreto viene sostituita dalla “assoluta urgenza”).

Viene invece soppressa la voce che consentiva di mettersi in viaggio per rientrare “presso il proprio domicilio, abitazione o residenza”: differenza sostanziale che impedirà a chi in questo momento si trova “fuori sede” (ad esempio in una seconda casa) di ritornare indietro fino a nuove direttive.

<Clicca qui per il testo integrale del nuovo decreto

REALTA’ PRODUTTIVE: CHI CHIUDE E CHI NO

Rimarranno operative tutte le aziende relative alle produzioni agricole e prodotto animali, pesca e industrie alimentari e delle bevande. Aperte anche tutte quelle aziende che si occupano di articoli tessili, plastici, chimici, legati alla raffinazione del petrolio, della carta e del vetro.

Ovviamente operative tutte quelle realtà nel contesto di forniture medico sanitarie, come prodotti farmaceutici, macchinari medici, forniture dentistiche e installazione apparecchi elettromedicali.

Resteranno aperti i supermercati e i minimarket, con la possibilità di vendere prodotti anche non alimentari ma di necessità, come cancelleria, abbigliamento intimo e giocattoli. Aperti anche i tabacchini ed edicole con opportune disposizioni per tenere distanti le persone. Si fermano le slot e il gioco d’azzardo.

Non si fermano le aziende che riguardano la produzione e la distribuzione e l’installazione e manutenzione delle utenze che raggiungono le nostre case, come acqua, elettricità, gas, internet e la gestione della rete fognaria e della corrispondenza.

Continuano ad essere in funzione tutto quello che riguarda il trasporto ferroviario di persone e merci, trasporto pubblico, taxi, trasporto merci su gomma, l’essenziale per il trasporto marittimo e aereo e la loro relativa manutenzione. Per i trasporti saranno operativi anche tutti i servizi per lo stoccaggio e la logistica delle merci.

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