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Finale Ligure, il processo di valorizzazione del complesso monumentale Santa Caterina

Zelatore: "Condivisa con il Comune di Finale Ligure l’opportunità di coordinare anche il programma espositivo di quest’anno"

complesso monumentale di Santa Caterina a Finalborgo
Foto d'archivio

Finale Ligure. Il progetto “La linea analitica della linea” chiude un anno che ha visto come curatore del programma di mostre temporanee all’interno del Complesso Monumentale di Santa Caterina l’ingegnere Riccardo Zelatore.

“La mia idea di programma espositivo è normalmente fondata sul presentare l’incontro di idee artistiche anche geneticamente differenti, non vincolate alla commerciabilità. Non vuole essere una vetrina votata alla conferma, quanto una costante interrogazione sulle possibilità dell’atto creativo, all’analisi della sua identità, al gioco dialettico dell’esperienza e del sapere” ha raccontano Zelatore al magazine di arte contemporanea EspoArte.

“Questi gli assunti sui quali da sempre poggia il mio impegno nel settore della cultura, che nasce di fatto dalla passione e da un’osservazione attenta di quanto oggi esiste nel sistema dell’arte. Mi piace pensare alle occasioni espositive come momento di riflessione, di riconsiderazione di opere, di scelta di lavori, di focalizzazione di valori contemporanei caratterizzati da un approfondimento e non consegnati al conformante obbligo dell’evidenza ai media cui la globalizzazione ha condotto” prosegue il curatore del Complesso Monumentale di Santa Caterina di Finale Ligure.

“Proprio in seguito a queste notazioni, vorrei emergesse un certo amore per l’arte, un’arte che tende a non conoscere il tempo e che si pone come elemento di una continua e vitale ponderazione, di accompagnamento quotidiano, di intelligenza e stimolo al fine di mantenere aperti gli orizzonti sul futuro”.

“Da qui il palinsesto per il primo anno all’Oratorio Dè Disciplinanti che, nell’intento condiviso con l’amministrazione comunale, voleva e vuole essere un modo per tracciare un percorso di riqualificazione e riposizionamento, almeno nel circuito nazionale, di un contenitore culturale che, pur suggestivo e attrattivo, negli ultimi anni aveva perso identità e valore” riprende Zelatore.

“Si è cercato di attraversare varie discipline espressive – pittura, scultura, installazione, fotografia, editoria – alternando o mettendo in dialogo autori storicizzati e ricerche contemporanee, senza trascurare giovani e giovanissimi che ci danno la misura della ricerca attuale”.

In occasione, il curatore ha anche anticipato come sia stata “condivisa con il Comune di Finale Ligure l’opportunità di coordinare anche il programma espositivo di quest’anno. La linea strategica rimane pertanto coerente con le premesse e il piano lavori procede con ulteriori quattro esposizioni che saranno allestite a partire dal mese di marzo sino a dicembre, salvo alcune brevi interruzioni che l’amministrazione aveva già consolidato per altre manifestazioni, non necessariamente legate alle arti visive”.

“Concluderemo il 2020 con una rassegna a cui tengo molto, che proporrà, in collaborazione con l’architetto Marco Ciarlo, il lavoro di dieci fotografi contemporanei sull’area delle ex vetrerie Savam di Altare, a documentare l’interesse, sempre presente nelle nostre intenzioni, per il territorio ligure” afferma Zelatore.