Albisola Superiore. Potrebbe essere riaperto il caso di Vincenzina Bruzzone, la donna di 88 anni deceduta ad Albisola Superiore dopo essere stata colpita da un pezzo di lamiera che si era staccato a causa del forte vento dal tetto di un palazzo in via Garibaldi. Una tragedia sulla quale il pm Chiara Venturi aveva aperto un fascicolo per omicidio colposo, che però era stato successivamente archiviato.
I parenti della donna, tuttavia, tramite i loro legali, si sono opposti all’archiviazione della Procura di Savona, ritenendo che la morte dell’anziana non fosse stata causata solo dall’evento calamitoso. Non una tragica fatalità dovuta all’eccezionalità del forte vento di quel giorno. Era fine ottobre 2018 quando si verificò la tragedia nella quale perse la vita la 88enne albisolese.
Quando è stata colpita dai detriti di lamiera Vincenzina Bruzzone era uscita di casa per fare la spesa. Per lei non c’era stato nulla da fare ed era deceduta in ospedale a seguito dei gravi traumi riportati.
Le verifiche tecniche all’epoca effettuate dai vigili del fuoco, pur evidenziando molteplici criticità, non ravvisavano responsabilità penale I legali dei famigliari hanno invece chiesto ulteriori approfondimenti, così il giudice del Tribunale civile di Savona, dottor Princiotta, ha nominato un CTU, ovvero un consulente tecnico d’ufficio per svolgere nuove analisi peritali sul tetto in questione, in particolare al momento della sua costruzione, con diretto riferimento a materiali ed altri elementi, ma anche gli interventi di manutenzione effettuati nell’anno 2000.
Sono stati svolti diversi sopralluoghi e altri accertamenti tecnici.
Ora l’ingegnere Piero Porro, il consulente del Tribunale, ha depositato la sua lunga relazione, dalla quale emergono gravi vizi e difetti che avrebbero provocato il distaccamento fatale della lamiera che ha colpito mortalmente la donna. Dunque ci sarebbero state criticità ed errori di costruzione e manutenzione del tetto, causa principale del distacco. In conclusione se il tetto fosse stato ben fatto ed a norma di legge, il vento non l’avrebbe scoperchiato.
I responsabili della palazzina hanno nominato anche loro dei consulenti di parte, i quali hanno confutato le conclusioni della nuova perizia, ribadendo quanto era stato accertato nelle indagini iniziali.
I legali dei familiari dell’anziana albisolese, alla luce di quanto emerso, stanno ora valutando di presentare una istanza per chiedere la riapertura dell’indagine giudiziaria e quindi possibili responsabilità nel decesso della donna, non imputabile solo al forte vento di quella tragica giornata.