Savona. Domani, sabato 4 gennaio, scattano i saldi invernali: le vendite scontate arrivano poco prima della Befana e poco dopo gli acquisti natalizi. I saldi dureranno 45 giorni, termineranno lunedì 17 febbraio e i negozi si sono già attrezzati con gli appositi cartelli come prevede la normativa sul commercio.
“Dal nostro punto di vista i saldi rappresentano sempre una mezza farsa, sia per il loro periodo di svolgimento quanto per il fatto che i centri commerciali sponsorizzano tranquillamente sconti anticipati e altre iniziative, come ricordava qualche giorno fa la nostra rappresentante di Federmoda – afferma il presidente provinciale di Confcommercio Vincenzo Bertino -, tuttavia i commercianti sperano di poter incrementare le vendite e far cassa ulteriore: le prospettive sono buone, anche perchè per alcuni settori merceologici i consumatori attendono il momento delle occasioni”.
“Dalle nostre analisi in provincia di Savona quest’anno si spera in un incremento di acquisti rispetto all’anno passato, in particolare per l’abbigliamento, le calature e articoli di pelletteria”.
“Altri settori hanno già manifestato segnali positivi per gli acquisti natalizi, in primis l’alimentare e i prodotti enogastronomici, ma anche prodotti semi-durevoli come per la persona o la casa” aggiunge ancora Bertino.
“E’ chiaro che sia per le festività natalizie quanto per questo periodo di saldi invernali il nostro commercio ha subito ripercussioni a seguito della situazione viabilità: quando spostarsi è difficile il consumatore perde la voglia all’acquisto, ed ecco che può preferire di comprare online prodotti che invece avrebbe piacere ad acquistare nei neogozi di fiducia” sottolinea il presidente provinciale Confcommercio.
“Inoltre si è parlato tanto del Black Friday, ma credo che questo abbia avuto ben poca incidenza rispetto alla pianificazione o programmazione di certi acquisti, sia nell’ottica natalizia quanto in quella dei saldi che stanno per iniziare. Ovviamente è opportuno fare dei distinguo in relazione ai settori merceologici, ma è chiaro che il consumatore è maturo e sa scegliere quando e dove comprare…”.
“L’importante – conclude Bertino -, sarà la capacità del nostro commercio di mantenere una offerta di qualità, di appeal per i potenziali clienti, anche perchè il negozio, l’esercizio commerciale mantiene ancora il suo fascino, entrare, provare e confrontare i prodotti, parlare con gli addetti e tastare con mano, come si dice… Indubbiamente, rispetto alla tendenza di acquisti online siamo ancora di fronte ad un processo, non semplice, di integrazione-convivenza, dal quale dipenderà il futuro di molte attività del nostro territorio”.
Ecco alcuni principi di base per l’acquisto in saldo:
1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 1519 ter cod. civile introdotto da D.L.vo n. 24/2002). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
2. Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.
3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante.
4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso.
5. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.






