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Meno due giorni all’inizio dei saldi, Federmoda Savona: “Aiutate i negozi a tenere le luci accese”

Per il corretto acquisto degli articoli in saldo, Federazione Moda Italia-Confcommercio ricorda alcuni principi di base

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Liguria. Interessano oltre 15 milioni di famiglie, muovono in totale 5,1 miliardi di euro, con una spesa media a famiglia di 324 euro, 140 euro pro capite: sono questi, secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, i numeri dei saldi invernali che partono il 2 gennaio in Basilicata e Sicilia, il 3 gennaio in Valle d’Aosta e dal 4 gennaio in tutte le altre regioni, compresa la Liguria.

Per Renato Borghi, Presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio: “Il 2020 sarà un anno all’insegna della sostenibilità anche per la moda. Ci sembra quindi importante iniziarlo con ‘saldi sostenibili’ che permetteranno ai consumatori di fare acquisti consapevoli dal punto di vista non solo socio-economico, ma anche ambientale. Comprare nei negozi di prossimità, quelli che animano le nostre vie, i nostri centri, le nostre città, significa infatti scegliere colori e tendenze dei prodotti di moda, toccare con mano la qualità, provare e trovare le taglie e le misure giuste, il tutto comodamente ‘sotto casa’, a prezzi molto competitivi e senza ansie di attese di un corriere o di dover ricorrere a fastidiose procedure di reso. Senza contare che gran parte dei prodotti acquistati online arrivano a destinazione, in strade e città sempre più intasate ed inquinate, con pacchi ed imballaggi che dovranno essere smaltiti”.

“Per questo – prosegue Borghi – abbiamo chiesto ed apprezzato l’introduzione della web digital tax per i colossi del web che vendono in Italia e ne auspichiamo una regolamentazione comune da parte della UE, ma serve qualcosa in più a partire dall’attenzione al grido di allarme delle attività che lavorano sulle nostre strade mantenendole vive con più luce, decoro, sicurezza, relazioni. Comprare nei negozi – conclude Borghi – è certamente più sostenibile dal punto di vista ambientale e decisamente molto più stimolante dal punto di vista relazionale”.

Per Donata Gavazza di Federmoda Savona, i saldi sono ormai “una farsa” in quanto “tanti mandano messaggi dai testi ambigui come ’70 volte auguri’ mentre i centri commerciali sponsorizzano tranquillamente sconti anticipati e altre iniziative”.

E poi, rivolgendosi direttamente ai potenziali clienti: “Acquistate dove preferite, ma ricordate che un commerciante fa tanti sacrifici per essere sempre aperto e disponibile, risponde in prima persona nei confronti del cliente, deve sottostare a tante normative dove se sbaglia ne risponde sempre, non tutti i mesi riesce a prendere lo stipendio perché ha delle scadenze. Ma apre il suo esercizio tutti i giorni perché è importante per il paese o città avere luci accese e vedere un volto amico”.

“Prima di acquistare un capo pensate non schiacciate il tasto dello smartphone o del computer, telefonate al negozio più vicino che vende l’articolo interessato e parlate con lui. Troverete un accordo ed avrete un amico in più. Vi siete mai chiesti come sarebbe una città senza negozi? Avremmo solo grandi catene e saremmo vestiti tutti come vogliono loro aiutando facoltose aziende con sedi al di fuori del nostro paese per la maggior parte. Fate delle riflessioni prima di acquistare. Aiutate i negozi a tenere le luci accese”.

Per il corretto acquisto degli articoli in saldo, Federazione Moda Italia-Confcommercio ricorda alcuni principi di base.

1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 1519 ter cod. civile introdotto da D.L.vo n. 24/2002). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.

2. Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.

3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante.

4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso.

5. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.

Federazione Moda Italia-Confcommercio segnala, inoltre, le varie iniziative promosse sull’intero territorio nazionale come “Saldi Chiari”, “Saldi Trasparenti”, “Saldi Tranquilli”.

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