Ceriale. I rimborsi per le spese diarie degli amministratori comunali finiscono nel mirino della minoranza di Ceriale. In occasione dell’adunata di questa mattina, il consiglio comunale cerialese ha discusso l’interrogazione presentata dai rappresentanti del gruppo di minoranza “D’Acunto Sindaco” Valeria Cammarata, Fabrizio Dani e Antonello Mazzone riguardante le “modalità di computo e liquidazione delle spese di accesso alla sede comunale sostenute da amministratori comunali residenti fuori dal comune di Ceriale”.
“La normativa – spiegano dal gruppo di minoranza – stabilisce che gli assessori ed i consiglieri che risiedono in comuni diversi da quello che amministrano abbiano diritto al rimborso delle spese sostenute per raggiungere la sede comunale. Nel caso utilizzino i mezzi pubblici, tale rimborso è pari al costo dei biglietti acquistati; nel caso ricorrano a mezzi privati (come le loro automobili personali) il rimborso viene calcolato sulla base della distanza percorsa. E’ bene precisare, però, che il ricorso al mezzo privato è consentito (e quindi rimborsabile) soltanto se non è possibile raggiungere il municipio con i mezzi pubblici; l’indennità, inoltre, riguarda solo le spese sostenute per raggiungere il comune nei giorni di svolgimento delle assemblee, quindi giunta e consiglio comunale”.
Secondo quanto accertato dai consiglieri, attualmente in giunta siede “un assessore che risiede in un comune in provincia di Piacenza. Questo è distante 12 minuti di bus dal capoluogo, che a sua volta dista 4 ore di treno da Ceriale. Ha dunque possibilità di giungere in Riviera utilizzando i mezzi pubblici. Nonostante ciò, da che è in carica l’assessore continua ad utilizzare la propria auto personale e, di conseguenza, a richiedere il rimborso delle spese di viaggio. Si tratta di una cifra che oscilla tra i 6 e gli 8 mila euro l’anno e di circa 30-40 mila euro durante tutto il mandato. Una cifra non indifferente. Specie se consideriamo il fatto che gli assessori prendono già un’indennità di carica. Altro aspetto curioso è dato dal fatto che non tutte le date dei viaggi corrispondono con le date di svolgimento delle assemblee a cui avrebbe partecipato l’assessore”.
“La concessione o meno questi rimborsi, tra l’altro, è in capo agli uffici, che per ogni richiesta presentata dagli amministratori devono dare corso ad una ‘istruttoria’ volta ad accertarne la legittimità o meno. Invece in questo Comune la decisione avviene da opera del sindaco, che non ne ha le prerogative. E dire che di questa questione a Ceriale se parla dal lontano 2016, quando l’allora segretario generale Isabella Cerisola aveva chiesto proprio alla Corte dei Conti della Liguria (che poi aveva girato il quesito alla Sezione delle Autonomie di Roma) quali fossero le modalità per l’erogazione di rimborsi”.
L’interrogazione, come detto, è stata discussa questa mattina: “Il sindaco ci ha dato una risposta piuttosto generica e tutt’altro che soddisfacente – spiegano ancora dalla minoranza – per questo abbiamo deciso di inviare la nostra interrogazione e la relativa risposta della maggioranza alla Corte dei Conti per ulteriori accertamenti. Ci lascia perplessi, inoltre, il fatto che proprio in concomitanza con la presentazione della nostra interrogazione la maggioranza abbia portato in discussione un regolamento riguardante proprio questo argomento”.
Sempre durante l’adunata di questa mattina è avvenuto l’ingresso di Antonello Mazzone in “sostituzione” del dimissionario Nicolangelo D’Acunto. Come sottolineato nei giorni scorsi dalla minoranza, tale surroga è avvenuta “ben oltre i tempi canonici (entro dieci giorni dalle dimissioni) previsti dalla normativa”.
Ma le contestazioni della minoranza non finiscono qui: “Il primo punto all’ordine del giorno era la ‘presa d’atto della rinuncia alla carica di consigliere comunale’ di Diego Distilo – spiega Mazzone – La surroga è avvenuta successivamente. Come già avvenuto nella precedente riunione, la ‘presa d’atto’ è avvenuta senza che il consiglio comunale fosse al completo. Anche in questo caso, dunque, l’atto non avrebbe i crismi della legittimità in quanto la normativa stabilisce che l’organo deve operare sempre al suo ‘plenum’. A parte questo fatto, è bene sottolineare l’atto di responsabilità della minoranza, che oggi (come in passato) ha operato per ripristinare il regolare funzionamento del consiglio e dunque garantire il ruolo amministrativo dell’assemblea. Tutto questo, ovviamente, lo diciamo non con spirito di polemica, ma solo per riaffermare il rispetto delle regole. Delle quali il sindaco deve essere il primo garante, con il supporto degli uffici”.