Savona. Sono passate meno di 24 ore dal crollo del viadotto sull’A6 che ha isolato il savonese, con conseguente chiusura dell’autostrada.
E IVG.it è tornata sul luogo del crollo per documentare il lavoro incessante de soccorritori. Sul posto, vigili del fuoco, con unità cinofile e personale specializzato Usar per le ricerche tra le macerie, i carabinieri, agenti di polizia locale, guardia di finanza, personale del 118, tecnici di Autofiori.
Luca Cari, responsabile della comunicazione dei vigili del fuoco, ha spiegato: “Stiamo continuando il lavoro di ricerca, andato avanti tutta la notte, per escludere la presenza di auto sepolte sotto il fango. Non abbiamo segnalazioni di dispersi, ma prima di poter dire che non ci sono auto dobbiamo procedere coi nostri accertamenti. Siamo a buon punto, abbiamo fatto le prime ispezioni sotto l’impalcato caduto e abbiamo fatto alcuni carotaggi con le nostre telecamere. Ma dobbiamo ispezionare l’intera area, quella rimasta sepolta sotto l’impalcato e quella sotto il fango”.
“Stiamo valutando anche le condizioni dell’altro ponte. Una delle necessità è quella di riaprire la viabilità almeno nell’altro senso di marcia. Aspettiamo le indicazioni dei geologi per quanto riguarda il pendio, per capire quanto sia stabile, quando vi si possa lavorare e quindi quanto l’altro viadotto sia a rischio. Se le indicazioni saranno positive verranno prese le dovute decisioni. Ora un elicottero sta effettuando un sorvolo: a bordo ci sono proprio i geologi ed i nostri ingegneri incaricati di effettuare la valutazione”.
Sulla A6 stanno lavorando un centinaio di vigili del fuoco, tra personale locale, squadre di ricerca provenienti da Lombardia e Toscana (in tutto una settantina di uomini delle addestrati nelle ricerche sotto le macerie e sotto il fango), nuclei cinofili, elicotteristi.
Anche attraverso una gru, per permettere ai mezzi di raggiungere il tratto sottostante, proseguono infatti le ricerche della presunta auto (oggetto di una segnalazione arrivata ieri) che forse sarebbe precipitata, rimanendo poi sommersa da fango, detriti e macerie.

Al sopralluogo ha preso parte anche il procuratore della Repubblica di Savona, Ubaldo Pelosi, che sta indagando sul crollo del viadotto: “E’ stato aperto un procedimento a carico di ignoti – ha ricordato il magistrato – Oggi abbiamo fatto alcuni sopralluoghi per chiarire i fatti. Ma ci vorrà tempo”.
Resta da capire se il viadotto avesse problemi strutturali e quindi se quanto accaduto fosse evitabile, o se si sia trattato di una tragica fatalità: “Al momento è impossibile dare una risposta a queste domande, che saranno i temi al centro delle indagini”.
Nel frattempo, gli addetti della società concessionaria stanno effettuando i preparativi per attivare il doppio senso di marcia sul viadotto sud, in maniera tale da ripristinare il traffico nel più breve tempo possibile.
Il crollo è avvenuto ieri, intorno alle 14, ad un chilometro circa da Savona in direzione Torino, in corrispondenza della chiesa di Madonna del Monte. A crollare una porzione consistente di viadotto: circa 40 metri.
Questa mattina, anche il ministro Paola De Michelis, in visita nel savonese insieme al sottosegretario Margiotta, ha svolto un sopralluogo nella zona dell’accaduto, per poi prendere parte ad un tavolo istituzionale in Prefettura, in cui è stato detto che “si proverà a riaprire l’A6 entro 4 mesi, tempo minimo necessario stimato per mettere in sicurezza e ricostruire il viadotto”.
Quindi, al termine, un altro incontro con sindaci e amministratori dei vari Comuni del savonese colpiti dall’ondata eccezionale di maltempo e l’omaggio, nell’occasione, di rappresentati di Governo, Regione Liguria, Provincia e Comuni a Daniele Cassol, il 56enne ribattezzato “eroe dell’A6”, che nell’immediatezza dell’accaduto si è fermato sul precipizio, sbracciando per stoppare anche gli altri automobilisti.
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