Savona. E’ savonese d’origine, arrivato a Bologna all’età di sei anni: ora ha una laurea magistrale in scienze della comunicazione pubblica e sociale. Ha girato il mondo con i suoi studi: Valencia, California e Washington. Ha concluso con una tesi in comunicazione ambientale, ora è guida ambientale escursionistica, accompagnatore in ciclopercorsi in tutta Europa.
E’ il ritratto di Andrea Garreffa, uno dei quattro giovani che hanno portato in piazza Maggiore a Bologna oltre 15 mila persone per dire “No” alla Lega.
Gli altri sono: Mattia Santori, 32 anni primo ideologo dell’iniziativa, e poi Roberto Morotti e Giulia Trappoloni. Sono loro gli ideatori del flash mob 6000 sardine, con spirito di partecipazione e di comunità, senza etichette politiche di sorta.
La piazza delle “sardine” è nata via Facebook ed è proprio grazie al tam-tam sui social che si è arrivati al successo dell’evento, mentre il leader della Lega apriva la campagna elettorale al palazzetto di Bologna per le elezioni regionali.
Il simbolo dell’iniziativa e del movimento è un pesce muto, in antitesi agli urlatori del web e dei comizi. Un messaggio lanciato sui social e poi il volantinaggio nelle vie del centro a Bologna, ma anche telefonate e messaggi. L’obiettivo era superare la capienza del PalaDozza, 6 mila persone, il risultato è andato al di là delle aspettative.
“Bologna non si Lega” e ancora “l’Emilia Romagna non abbocca” sono stati gli slogan della serata anti-Salvini, accompagnati dalla canzone com’è profondo il mare di Lucio Dalla.