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Savona 2021, i Verdi guardano al futuro: “Serve alternativa a questo disastroso governo di centro-destra”

L'analisi rivolge uno sguardo anche alla situazione politica a livello regionale

Savona Torretta

Savona. Le elezioni a Savona non sono proprio dietro l’angolo, ma i Verdi savonesi – alla luce dell’esito dell’iniziativa promossa da esponenti del PD e della società civile sul futuro di Savona e della regione – analizzano il quadro politico locale e lanciano alcune proposte per un governo alternativo a quello attualmente alla guida della città.

“Sicuramente le idee espresse e il livello di presentazione è stato di grande interesse e così anche la risposta del pubblico, che ha gremito fino all’ultimo la sala – spiegano i Verdi – le proposte presentate in molti aspetti richiamano quelle che i Verdi hanno lanciato per la città di Savona e non solo lasciando auspicare la possibile costruzione di una alternativa di governo all’attuale disastro del centrodestra, di cui continuiamo a chiedere le dimissioni vista la propria costante incapacità di governo”.

Continua la nota: “Vorremmo ricordare alcune nostre idee spesso espresse ed oggi fondamentali per la costruzione di un progetto di governo per Savona ma anche per il territorio regionale: assunzione nell’ottica della lotta ai cambiamenti climatici dello “stop al consumo del suolo“, che significa fermare ogni progetto di nuovi insediamenti edilizi per puntare al recupero in diminuzione dei volumi costruiti,al social housing,all’edilizia popolare e alla sperimentazione del co-housing,già avviata dalle Opere Sociali sotto la presidenza Pastore e alla piantumazione di nuovi alberi per ridurre l’impatto delle emissioni e la temperatura in città. Tale scelta, fatta dall’ente pubblico, implicherebbe riaffermare finalmente il ruolo comunale nella programmazione delle scelte urbanistiche, abbandonate da centrodestra e centrosinistra e mai pensate da altre opposizioni; avvio della raccolta differenziata spinta e porta a porta, della riduzione, della prevenzione e del riuso in modo che il rifiuto possa divenire anche lo strumento di una economia diversa e di un modo nuovo di crescere; forte sostegno alla cultura per far divenire i musei e gli eventi piu’ importanti un fattore di socializzazione e di promozione di un patto di crescita civile della comunità”.

“Savona in questi anni ha vissuto progetti di privatizzazione spinta a cominciare dal museo della ceramica per passare al perenne boicottaggio delle iniziative del museo archeologico per non parlare del costante rifiuto di discutere di qualunque proposta innovativa come, ad esempio, un diverso uso dell’antico stabile delle ex Funivie, che potrebbe in prospettiva divenire anche un incubatore per imprese culturali. Queste sono solo alcune idee perchè bisognerebbe parlare di sanità, mobilità, servizi sociali (il patto per il sociale si è liquefatto???) ma potrebbero costituire un elemento per cominciare a discutere in una città sempre più prossima a subire una ennesima colata di cemento benedetta dal centrodestra al governo” concludono i Verdi savonesi.

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