Savona. E’ stato escluso che la morte sia traumatica (non c’erano segni di violenza sul corpo), ma per capire a cosa sia imputabile bisognerà attendere gli esiti degli esami istologici e tossicologici che saranno effettuati sui campioni prelevati oggi nel corso dell’autopsia. E’ quanto ha stabilito questa mattina il medico legale Francesca Fossati al termine dell’accertamento autoptico sul trentasettenne marocchino, Abdelhadi Afrani, l’uomo trovato senza vita all’alba di domenica in corso Vittorio Veneto, all’altezza dei Serenella, a Savona.
Sulla vicenda il pubblico ministero Marco Cirigliano ha aperto un fascicolo per omicidio colposo per fare luce sulle cause della morte dell’uomo che è stato trovato esanime appoggiato ad un cassonetto dell’immondizia, con la la testa dentro e il resto del corpo fuori). Sul cadavere non c’erano evidenti tracce di violenza, ma vista la presenza di alcuni segni sul collo (compatibili però con la posizione in cui è stato trovato il corpo dell’uomo), almeno inizialmente, non era stata completamente esclusa l’ipotesi di un’aggressione. Alla luce dell’esito dell’autopsia, gli scenari presi in considerazione sono quelli che Afrani sia stato stroncato da un malore improvviso oppure causato dall’assunzione di qualche sostanza stupefacente. Per capirlo bisognerà appunto attendere l’esito degli esami che verranno effettuati in laboratorio.
Secondo quanto ricostruito finora dai poliziotti della squadra mobile, a dare l’allarme sono stati un connazionale della vittima ed una ragazza italiana che lo hanno notato esanime appoggiato sul cassonetto (come se stesse cercando di rovistare oppure se fosse in presa ad un malore e si fosse accasciato sul bordo). I soccorsi sono stati immediati, ma purtroppo per lo straniero non c’è stato nulla da fare.