Albenga. Triplice citazione, rispettivamente al tribunale di Savona, alla corte di Appello di Genova e al tribunale di Genova da parte di altrettante società. Triplice mittente e destinatario unico: il Comune di Albenga, che si è però detto “pronto a difendersi per far valere le proprie ragioni in merito ai 3 contenziosi”, i cui costi, in caso di “sconfitta” ammonterebbero ad oltre 2 milioni di euro.
A proporli sono stati la ditta Teknoservice, l’Acquedotto San Lazzaro e Viviani Impianti. Ma andiamo con ordine, analizzando caso per caso.
In primis, quello che riguarda Acquedotto San Lazzaro, con sede a Loano, rappresentata e difesa dall’avvocato Gabriele di Certo del foro di Savona, che ha citato il Comune per ottenere un importo di poco superiore ad 1 milione di euro per, a detta loro, “l’avvenuta esecuzione da parte della società dei nuovi impianti e condotte realizzati nel periodo 2009-2014” nonché la pronuncia di accertamento e dichiarazione circa “l’obbligo del Comune di Albenga di corrisponderne il valore alla società”.
Si passa poi alla società Teknoservice, che gestiva pulizia della città e raccolta dei rifiuti, con sede a Piosacco (To) e rappresenta dagli avvocati Anna Floriana Resta, Giuseppe Orofino e Angelo Giuseppe Orofino, che ha citato il Comune ingauno proprio in relazione al contratto di appalto del servizio di igiene urbana chiedendo “il pagamento di 944mila e 974euro” perché, a detta loro, “il Comune di Albenga è tenuto alla rifusione, nei confronti di Teknoservice Srl di quanto dalla stessa pagato a titolo di maggiori costi di conferimento in discarica, di corresponsione della ecotassa e di costi di biostabilizzazione”.
Infine, Viviani Impianti Srl, con sede in Calusco d’Adda (Bg), rappresentata dagli avvocati Giuseppe Rusconi e Antonio Giacalone del foro di Milano, che ha citato il Comune “per ottenere, in relazione ai lavori di recupero di porzione del fabbricato sito in piazza Corridoni (ex cinema Astor) e allestimento dei locali, la somma di 258mila e 361 euro”.
In tutti e 3 i casi il Comune di Albenga, convinto della bontà del suo operato, ha deciso di costituirsi nel giudizio.