Savona. Lutto nel mondo forense per la scomparsa dell’avvocato Romeo Pastrengo, decano dell’ordine di Savona. Il legale, che era nato a Carcare il 1° gennaio 1928, era iscritto all’Albo dal 1955 e ha esercitato la professione fino all’ultimo.
Prima di diventare avvocato, a partire dall’ottobre del 1944 quando aveva solo 16 anni, aveva partecipato, come partigiano “Zeta”, alla lotta di Liberazione durante la quale era stato arrestato e detenuto a Savona nell’aprile del 1945.
Pastrengo è stato inoltre il Presidente della Lega dei Diritti Umani dal 1965 fino ai primi anni ’80. Ha anche ricoperto l’incarico di Presidente dell’Ospedale San Paolo di Savona dal 1972 al 1976. Come Presidente dell’Ospedale, anche grazie alla presidenza della LIDU, è riuscito a raccogliere i fondi per ultimare l’ospedale di Valloria, ha organizzato numerosi convegni internazionali, tra cui il Convegno di Sanremo nel 1973 sulla “Sperimentazione clinica sull’uomo”, ha costituito la divisione di chirurgia della mano, fiore all’occhiello dell’ospedale savonese. Ha collaborato con personaggi di grande prestigio, come il professor Renzo Mantero e l’architetto Renzo Piano.
Nel 1974 ha combattuto la battaglia per evitare l’abrogazione della legge sul divorzio, ideando con il maestro Agenore Fabbri manifesti e slogan (“No alla forzata indissolubilità civile”).
E’ stato maestro di molti professionisti che hanno esercitato e che ancora oggi esercitano la professione, tra cui gli avvocati Granelli, Boffa, Chiarenza, Cerulli, Ottino, D’Angelo, Nolasco, Siri, Lugaro e Rossi. Pastrengo ha avviato alla pratica forense anche giovani che poi hanno scelto la carriera della Magistratura, come la dottoressa Paola Elefante e il dottor Attilio Stea.
Nella sua carriera è stato il legale di tutte le più grandi industrie locali e di alcune grandi industrie nazionali come Acna, Elettrosiderurgica Italiana, Exxon Chemicals e Vetrotex, Enichem e Montedison, collaborando con i più noti avvocati italiani, tra cui il professor Stella e il professor Di Noia.
Oggi, nel suo studio professionale in Via Boselli, esercita la professione il figlio Marcello, accompagnato dalla storica segretaria Emma Volpez, che è con lui da oramai cinquant’anni. La figlia Ornella, invece, è psicologa ed esercita a Brescia.
L’avvocato era nonno e bisnonno e la sua numerosissima famiglia lo ha accudito fino a ieri mattina quando è mancato. Lascia, oltre ai figli Marcello e Ornella, la nuora Morena, i fratelli Giuliano e Paola, i nipoti Desiree, Michelle, Charlotte, Laura e Simone e i pronipoti Camilla e Noah. I funerali sono stati fissati per domani mattina alle 10 nella chiesa di via Saredo alle Fornaci.
“Io ho iniziato la professione di avvocato nel 1995, nel suo studio, del quale ancora oggi faccio parte. L’avvocato Pastrengo che, per me, è l’Avvocato e basta, è stato un maestro indimenticabile, dal quale infatti non sono mai riuscita a separarmi” ricorda l’avvocato Flavia Rossi.
“Mi ha insegnato – prosegue l’avvocato Rossi – l’umiltà e la responsabilità, la serietà e la determinazione, il rispetto delle proprie idee e la tolleranza nei confronti del pensiero altrui. Mi ha accolto come una figlia, nel suo studio e nella sua vita. E’ stato per me e per tutti coloro che hanno avuto la fortuna di ricevere i suoi insegnamenti come un padre: severo all’occorrenza, ma generoso e riconoscente. Lascia un vuoto enorme. E’ davvero difficile lasciar andare via chi si ama”.