Testimonianza diretta

“Senza una presa d’aria” il viaggio da “incubo” dell’Intercity 675

Il convoglio era diretto a Ventimiglia

treno fermo

Genova. Ritardo di oltre un’ora, aria condizionata che non funziona in alcune carrozze mentre, in quelle rinfrescate non c’era un posto libero. Ecco l’odissea dell’Intercity 675 diretto a Ventimiglia, e quindi di passaggio anche nel savonese, raccontata, in una lettera, da un nostro lettore. Ecco il suo racconto.

“Il treno è partito da Milano con circa 30 minuti di ritardo dopodichè i passeggeri sono stati invitati a salire sul treno. Peccato che nella carrozza due, di prima classe, l’aria condizionata non funzionava. Il treno parte comunque ma l’aria non accenna a rinfrescare anzi si arriva ad una temperatura molto elevata. Gente anziana, bambini e soprattutto due ragazze incinta sono proprio in quella carrozza.

Dopo qualche insistenza la capotreno capisce la situazione e cerca di sistemare le persone più sofferenti in altre carrozze anche se purtroppo i posti sono tutti occupati ed il caos aumenta. Chiamiamo pure le forze dell’ordine spiegando che bisogna assolutamente fermare il treno ed effettuare un cambio ma ci viene risposto che loro non possono intervenire. Assurdo.

Poco dopo il treno si ferma in mezzo alla campagna e di conseguenza si spegne l’aria in tutte le carrozze. Fortunatamente dopo qualche minuti ripartiamo e la capotreno ci porta bottiglia d’acqua. Gente stremata, ragazze che hanno messo a rischio la gravidanza persone anziane e non in forte difficoltà anche perché si respira un odore di bruciato che proviene dal basso.

Un viaggio da incubo e a quanto pare non è la prima volta che succede una cosa simile. Deve succedere qualcosa di grave perché vengano presi provvedimenti? Non è possibile potenziare e sistemare questi treni?! Siamo nel 2019 ma sembra di essere nei 1980. Anzi per lo meno in quegli anni si potevano aprire i finestrini. Quest’oggi siamo rimasti intrappolati senza poter quasi respirare. Senza una ‘presa d’aria’”.

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