Savona- Quiliano. In questi giorni di discussioni sulla foce del torrente Letimbro, i Verdi di Savona, attraverso l’esponente savonese Danilo Bruno, hanno voluto focalizzare l’attenzione sulla foresta demaniale di Cadibona ponendo anche una serie di domande in merito ai Comuni di Quiliano e Savona e a Regione Liguria.
“Si tratta, – ha spiegato Bruno, – di un’area boscata di estremo interesse di circa 220 ettari collocata fra i comuni di Savona e Quiliano, ma di proprietà regionale. È un’area di grande rilievo naturalistico e storico tanto che fu indicata nel 1871 fra le ventuno foreste dichiarate inalienabili e che al proprio interno contiene importanti specie forestali”.
“Anni fa il Comune di Savona aveva avviato un progetto di valorizzazione degli antichi percorsi e degli aspetti più rilevanti dal punto di vista storico e culturale e naturalistico. Si trattava pure di un bosco un tempo molto più esteso, che godeva di un particolare regime di tutela da parte della Repubblica di Genova e che fu parzialmente convertito in età napoleonica a diverse forme di utilizzo”.
“A questo punto noi Verdi ed Europa Verde vorremmo sapere dalla giunta comunale, dall’assessore Mai e dal presidente Toti: perchè la foresta demaniale non viene individuata come area privilegiata dove praticare la selvicoltura?; perchè essa non viene affidata alla gestione del Parco del Beigua come già i Verdi avevano chiesto allo scopo di avere un ente preposto alla sua tutela, che possa impegnare professionalità e mezzi per il corretto utilizzo?; perchè i comuni di Savona e Quiliano non approvano mozioni in tal senso? Noi attendiamo una risposta”, ha concluso Bruno.
