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Toirano, Roberto Bianco lancia il progetto del museo diffuso con “villaggio preistorico” e Archeodromo

"E' necessario procedere con la approvazione di un nuovo Puc, che individui aree del tessuto urbano esistente e che fissi per ogni zona criteri di intervento”

Toirano Lista Non solo centro roberto bianco

Toirano. Il museo diffuso con il “villaggio preistorico” e l’Archeodromo ed i contenuti del nuovo Puc. Sono questi alcuni dei progetti che la lista “Non solo centro” di Roberto Bianco esporrà alla cittadinanza di Toirano nel corso della presentazione in programma questa sera alle 21 nella sala consigliare di via Arnaldi.

“La nostra prossima amministrazione – spiegano il candidato sindaco ed i suoi colleghi aspiranti consiglieri comuali – è convinta della necessità dell’utilizzo delle aree oggi non utilizzate e delle insite prospettive di valorizzazione del paese che queste possono avere se ben governate e ben amministrate. L’idea è però quella di evitare enormi e costose opere che comporterebbero anni di disagi ai toiranesi, per avere in ultimo un’attività completamente scollegata da quelle che sono le nostre risorse e le nostre naturali vocazioni e il cui destino gestionale risulta difficilmente immaginabile. La nostra idea è quindi di valorizzare e rivitalizzare l’area comunale in località Martinetto in modo tale da poterle inserire all’interno di un complesso museale diffuso senza importati investimenti economici nè massicci interventi strutturali, creando una ricostruzione di un villaggio preistorico che permetta ai visitatori (scolaresche in primis) di immergersi nella vita dei nostri antenati nelle diverse fasi del suo sviluppo (grotte-capanne-civiltà contadina). Questo inquadrato nella realtà storica del nostro paese che lo vede tra i siti più importanti per lo studio del Neolitico in Liguria, al fianco dei Balzi Rossi di Ventimiglia e delle Arene Candide di Finale. Infatti vogliamo fare di Toirano un complesso museale diffuso con al centro le grotte, che rappresentano il nostro volano economico ( che vanno in parte ripensate e aggiornate ai nostri tempi ) che dovrà lavorare in sinergia con il villaggio preistorico che verrà realizzato nell’area del Martinetto”.

“Questo progetto, che potrebbe essere realizzato tramite project financing (finanza di progetto di opera di interesse pubblico come previsto dal Codice Appalti del decreto legistlativo numero 50 del 2016), ha la finalità di creare uno spazio fruibile al pubblico che non comporti importanti oneri di gestione e al cui interno si potranno contemporaneamente inserire attività collegate alle peculiarità del territorio (scuola di arrampicata, percorsi mtb, partenza per camminata nei sentieri, e uno spazio polivalente per manifestazioni che permetta di destagionalizzare i flussi turistici). Ultimo tratto di questo anello sarà il museo della civiltà contadina che dovrà giovarsi dell’abbellimento del parco del marchese attraverso un’opera di ristrutturazione e riqualificazione. Per fornire un ulteriore elemento di interesse si intende realizzare un percorso culturale nel parco del Marchese, per arricchire il valore monumentale degli alberi secolari e rari che lo caratterizzano, con targhe riportanti le indicazioni sulle essenze e un Qr Code da leggere col telefonino per saperne di più; provvedere alla installazione di telecamere per migliorare la sicurezza e alla realizzazione di un parcheggio pullman nell’area comunale in località Martinetto ora utilizzata come deposito comunale”.

Nel villaggio preistorico si strutturerà l’ Archeodromo, una struttura attrezzata “con la ricostruzione a grandezza naturale di un villaggio del neolitico con un area per la simulazione degli scavi. Nell’Archeodromo si creerà un percorso ludico-didattico legato alla vita quotidiana durante il neolitico che permetterà di svolgere attività quali: l’accensione del fuoco, la lavorazione dell’argilla e l’esecuzione di manufatti, la decorazione delle pareti con colori naturali, la costruzione di capanne con canne, frasche e argilla, il riconoscimento degli animali a partire da ossa, corna e denti; si potranno inoltre imparare i rudimenti per la coltivazione dei campi e si potranno effettuare laboratori per la costruzione di armi primordiale per la caccia quali frecce ed archi. Nell’area di simulazione degli scavi i nostri piccoli esploratori invece impareranno il mestiere dell’archeologo. In sinergia a queste attività opererà una scuola di arrampicata, si organizzeranno percorsi di Mtb e di ciclo cross, si creeranno circuiti per escursioni a piedi e a cavallo e si realizzerà uno spazio polivalente per manifestazioni culturali e ludiche quali ad esempio l’utilizzo delle aree da parte di compagnie teatrali (come ad esempio il Teatro della Tosse ad Apricale) o l’organizzazione di mercatini natalizi in stile alto-atesino o ancora concerti e festival musicali”.

Toirano Lista Non solo centro museo diffuso

Sul fronte Puc, Bianco e i suoi ricordano che “lo strumento urbanistico vigente del comune di Toirano è un vecchio Prg di quasi 20 anni. Tale previsione è in gran parte attuata, tanto che negli ultimi anni si è proceduto con varianti puntuali con valore di variante urbanistica per risolvere i problemi o cogliere le opportunità che di volta in volta si presentavano. E’ evidente che questo tipo di modalità rischia di provocare, nel lungo periodo, uno sviluppo disordinato e incoerente del territorio. E’ necessario quindi procedere con la approvazione di un nuovo Puc, che individui aree del tessuto urbano esistente e che fissi per ogni zona criteri di intervento”.

“La previsione urbanistica dovrà tenere conto del ridisegno complessivo del paese conseguente alla realizzazione del progetto del museo diffuso. Particolare attenzione dovrà essere riservata alle problematiche urbanistiche puntuali (gruppi di case poco accessibili, strade con pendenza eccessiva, spazi pubblici troppo ristretti, ecc.). In questi casi si dovrà prevedere la possibilità di sostituzione urbanistica con realizzazione di tutti i presidi di un buon costruito urbano per garantire mobilità e vivibilità delle zone edificate. E’ necessario riconoscere le zone dove in passato si è costruito male o in modo non coordinato per proporre interventi, anche complessi da realizzare, che diano prospettive di vivere in futuro in un paese costruito in modo conforme ai canoni del buon edificare, con edifici sempre più sicuri, energeticamente efficienti, acusticamente confortevoli”.

“In generale l’obbiettivo dovrà sempre essere quello di rendere il più possibile conveniente l’intervento sull’esistente, riducendo al minimo il consumo del suolo. In questo modo ogni nuova costruzione dovrà contribuire a risolvere problemi individuati. Dovrà sempre essere garantita la possibilità di realizzazione di case coloniche per il presidio del territorio, ma dovranno essere posti vincoli stringenti per garantire il mantenimento dell’attività agricola”.