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Caccia al cinghiale, Enpa critica la data scelta per la riapertura: “A rischio la sicurezza di fungaioli ed escursionisti”

"Troppo pericoloso sparare con carabine con gittata utile di centinaia di metri in zone frequentate"

caccia cinghiale

Liguria. Non si placano le proteste della Protezione Animali savonese nei confronti della data individuata dalle istituzioni per la riapertura della caccia al cinghiale, ritenuta non idonea a garantire la sicurezza degli “umani” frequentatori dei boschi.

“Da almeno vent’anni la Protezione Animali savonese chiedeva di non aprire la caccia al cinghiale in autunno finché i boschi non avessero perso le foglie, perché troppo pericoloso sparare con carabine con gittata utile di centinaia di metri in zone frequentate da gitanti, fungaioli ed escursionisti, dove la visibilità è di poche decine. Ci sono voluti un po’ di morti, l’ultimo il 21 ottobre 2017 a Bardineto, per far finalmente ragionare (ma fino ad un certo punto) i numerosi consiglieri regionali amicissimi della caccia a spostare l’apertura. Ma al 6 ottobre, due settimane prima dell’incidente di Bardineto”.

“Dovremo aspettare qualche altro morto prima che si facciano le cose per bene? – si domandano gli animalisti – I boschi hanno le foglie per tutto il mese di ottobre e, per i cambiamenti climatici in corso, ogni anno sempre più in là nell’autunno, ed allora non sarebbe corretto, e rispettoso dei cittadini che amano godere della natura senza fucile, sentire ogni fine estate gli enti forestali qualificati e decretare l’apertura a tutti gli ungulati (cinghiali, caprioli e daini) quando davvero le foglie sono a terra?”