Odg approvato

Nuova legge sui Parchi liguri, sarà istituito tavolo con associazioni del settore e categorie economiche

Mai e De Paoli (Lega): "Rilancio e valorizzazione del territorio"

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Foto d'archivio

Liguria. “A seguito della richiesta avanzata da diverse associazioni del settore e rappresentanti delle categorie economiche che operano sul territorio, stamane in consiglio regionale è stato approvato un ordine del giorno della Lega che impegna la giunta e in particolare l’assessore Stefano Mai a istituire un tavolo tecnico di confronto sulla nuova legge che riguarda i Piani dei Parchi liguri”. Lo annunciano Franco Senarega, capogruppo regionale della Lega, e Giovanni De Paoli, presidente IV Commissione Territorio e Ambiente e consigliere regionale della Lega.

“Infatti – proseguono – appare utile approfondire i contenuti delle nuove norme, soprattutto in fase di prima attuazione, con particolare riferimento alle nuove funzioni e al rinnovato ruolo che viene attribuito agli Enti gestori delle aree naturali protette della nostra regione”.

“In tal senso, è opportuno ragionare su eventuali ulteriori interventi, anche normativi, volti alla razionalizzazione e valorizzazione delle risorse impiegate per il mantenimento del territorio, del patrimonio ambientale-bio naturalistico e della Rete escursionisti ligure (Rel). Anche in funzione della regolamentazione di talune pratiche e discipline sportive in costante crescita in Liguria e dell’esigenza di garantire un adeguato presidio di vigilanza sul territorio nel rispetto delle disposizione vigenti” concludono.

“Da 22.607,43 a 22.066,88 ettari ovvero una riduzione complessiva di circa 540 ettari che rappresenta il 2.39% dei soli parchi Antola (-9,2%) Aveto (-1,75%) Alpi Liguri (-0,98%) e Beigua (+0,09%) quando gli ettari delle aree protette liguri sono ben 157mila (ossia il 30% dell’intero territorio regionale). Lo prevede la nuova legge sui Parchi liguri, approvata in consiglio regionale, che delinea un punto di partenza per il rilancio e la valorizzazione delle nostre aree protette”. E’ quanto ha dichiarato oggi l’assessore regionale ai Parchi Stefano Mai (Lega) che si è detto “soddisfatto” del risultato raggiunto.

“All’interno della nuova legge – ha aggiunto il presidente della IV Commissione Territorio e Ambiente Giovanni De Paoli (Lega) – sono stati inseriti alcuni miei emendamenti, per cui, tra le altre cose, è stato previsto che il voto all’interno della Comunità dell’area naturale protetta sia ponderato in base alla porzione di territorio che ciascun Ente porta in dote al Parco. In questo modo, si è finalmente riusciti a dare un giusto equilibrio e maggiore rappresentatività del territorio rispetto alle funzioni delle varie Comunità”.

“La quota di partecipazione è quindi definita con riferimento alla percentuale della superficie comunale compresa nell’area protetta, nonché alla percentuale della quota di partecipazione del Comune alla superficie complessiva dell’area protetta (non può comunque eccedere, per ciascun Comune, il 49% dell’intero organo collegiale). Alle Province è riservata una quota complessiva, pari a un decimo. Inoltre, si è stabilito che facciano parte della Comunità 6 rappresentanti designati dalle organizzazioni professionali agricole e artigianali, 2 dagli Ambiti territoriali di caccia (Atc) e dalle Comunità alpine (Ca) e dalle associazioni pescasportive, uno dalle associazioni ambientaliste, uno dalla direzione scolastica regionale e uno dell’Università di Genova. A tali rappresentanti è riservata una quota di partecipazione fissa, pari a due centesimi ciascuno”.

“Molte modifiche alla vecchia legge – ha sottolineato l’assessore Mai – sono state richieste dagli Enti parco e, dopo attenta valutazione, condivise da Regione Liguria. La nuova legge non entra nel merito delle aree contigue, che attualmente sono presenti solo nel Parco di Portofino (in fase di conversione in Parco nazionale) e in quelli dell’Aveto e di Montemarcello Magra Vara. Per quanto riguarda la polemica delle opposizioni sul mancato ingresso di Urbe nell’Ente Parco del Beigua, ricordo che nel luglio 2017 il Comune aveva promesso di indire un referendum consultivo, che tuttavia non è mai stato realizzato perché alle parole dell’attuale amministrazione comunale non sono seguiti i fatti. Pertanto, questo aspetto (come altre questioni) è stato rinviato a dopo l’approvazione della legge”.

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