Savona. Madre e figlio, entrambi di nazionalità romena, erano finiti a giudizio con l’accusa di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione di una connazionale all’interno di un appartamento di via Lanfranco ad Albisola Superiore.
Una vicenda, che risaliva al 2016, per la quale questa mattina l’uomo, Stefan Rares Toma, di 34 anni, è stato condannato ad un anno e quattro mesi di reclusione e 300 euro di multa, mentre per la madre, Lelia Floricica Toma, 58 anni, tutte le accuse sono cadute ed è stata assolta per non aver commesso il fatto.
Gli inquirenti (l’indagine è stata condotta dai carabinieri attraverso una serie di intercettazioni telefoniche e servizi di osservazione), il trentaquattrenne romeno inseriva gli annunci su internet per pubblicizzare l’attività di prostituzione della connazionale. Non solo, l’uomo pagava anche l’affitto dell’appartamento albisolese dove la ragazza (con la quale aveva una relazione) incontrava i clienti, di cui Stefan Rares Toma controllava anche i movimenti, oltre ad accompagnarla nei suoi spostamenti. Di qui l’accusa di sfruttamento della prostituzione che gli era stata contestata.
Al termine del processo, tra l’altro, il pm ha anche chiesto la trasmissione degli atti alla Procura per falsa testimonianza a carico della romena che si prostituiva ad Albisola.