Il progetto europeo

Loano aderisce a “Match Sport” contro il razzismo e la discriminazione nello sport amatoriale

Il sindaco Pignocca: "Doveroso farci parte attiva e promuovere iniziative volte a ribadire il ruolo educativo e di prevenzione della pratica sportiva"

Match Sport Riunione Loano

Loano. Migliorare la sicurezza delle città eliminando la violenza, il razzismo e la discriminazione nello sport. E’ questo lo scopo del progetto europeo “Match Sport – Rendere tollerante lo sport amatoriale eliminando il razzismo e la discriminazione” a cui il Comune di Loano ha aderito attraverso il programma Erasmus+Sport.

Capofila del progetto è il Forum Europeo della Sicurezza Urbana, rete europea di 250 enti locali fondata a Barcellona nel 1987 e sostenuta dal Consiglio d’Europa. L’obiettivo della rete Fesu (Efus) è rafforzare le politiche volte alla riduzione della criminalità e promuovere il ruolo degli amministratori locali all’interno delle stesse politiche, nazionali ed europee, attraverso progetti di prevenzione sociale, lotta alle discriminazioni e attività a favore dei diritti umani.

L’incontro di lancio del progetto “Match Sport” si è svolto martedì 26 e mercoledì 27 febbraio a Parigi: all’incontro ha preso parte, in rappresentanza del Comune di Loano, il comandante della polizia municipale Gianluigi Soro. L’iniziativa esplora un aspetto particolarmente preoccupante: l’emersione e l’aumento di fenomeni di violenza durante manifestazioni e attività sportive amatoriali.

Sempre più spesso si verificano episodi di razzismo e xenofobia nei campi di calcio (e non solo) delle serie minori e dilettantistiche, di comportamenti violenti da parte dei genitori che assistono alle attività dei loro figli e di forme di discriminazione. Alla luce di questa situazione, si rende fortemente necessario sviluppare strumenti di contrasto, formazione e sensibilizzazione nei confronti di tali problematiche.

In questo senso, le società sportive possono giocare un ruolo da protagoniste nella realizzazione del progetto “Match Sport”. Ciò specialmente a Loano, che può contare su ben 3.500 atleti su una popolazione di circa 12 mila persone. “A livello sportivo – ricorda il sindaco Luigi Pignocca la violenza non riguarda solo lo sport professionistico ed i grandi eventi con molta copertura mediatica, ma si manifesta anche nello sport amatoriale. In questo campo, gli incidenti sono spesso legati a provocazioni che incitano all’odio e violenza discriminatoria che arrivano da altri sportivi, dai dirigenti o addirittura dai genitori. Questo problema è tanto più grave quando si verifica tra i giovani, che invece dallo sport dovrebbero apprendere quei valori di rispetto, tolleranza ed uguaglianza propri di ogni buon cittadino”.

Lo sport amatoriale può incoraggiare il cambiamento sociale e l’inclusione tra bambini, giovani e i loro genitori. Come Città Europa dello Sport – prosegue Pignocca – ci sembra doveroso farci parte attiva e promuovere iniziative volte a ribadire il ruolo educativo e di prevenzione della pratica sportiva. Da qui la nostra scelta di aderire al progetto dell’European Forum for Urban Security, il cui obiettivo primario è analizzare il fenomeno della violenza (in particolare quella discriminatoria) e offrire formazione e supporto alle autorità locali e ai club sportivi che desiderano agire contro la violenza discriminatoria con il supporto dei genitori, che spesso operano come volontari all’interno delle stesse associazioni sportive”.

Nella prima fase, il progetto vedrà protagoniste prima di tutto le associazioni sportive dilettantistiche del territorio, le quali saranno coinvolte in programmi per contrastare e prevenire la violenza discriminatoria nello sport dilettantistico con il coinvolgimento di genitori volontari. Dal canto loro, le amministrazioni locali potranno rafforzare la loro partnership locale per migliorare il monitoraggio del fenomeno e acquisire conoscenze attraverso nuovi metodi e strumenti e con un approccio integrato e multisettoriale.

Gli obiettivi del progetto “Match Sport” sono molteplici: prima di tutto sviluppare o rafforzare programmi per contrastare e prevenire la violenza nello sport amatoriale; ciò al fine di aiutare le autorità locali a conoscere meglio le strategie di violenza e prevenzione e responsabilizzare i partner locali fornendo loro strumenti appropriati e adeguati per rispondere con un approccio integrato e multisettoriale al problema, in quanto spesso non sono attrezzati per affrontarlo; non ultimo, esaminare la misura in cui la discriminazione di genere motiva gli incidenti violenti nello sport amatoriale e se ha un impatto sul volontariato.