Villanova d’Albenga. “Quello su Piaggio è un comportamento irresponsabile: chiediamo al Governo di dire immediatamente su questo una parola definitiva per chiudere un balletto indecoroso”. Lo dichiarano Franco Vazio e Raffaella Paita, deputati del Partito democratico, a proposito della crisi Piaggio.
“In un Paese che sta andando alla deriva per la totale incapacità del Governo gialloverde di guidare i processi industriali il caso Piaggio è certamente emblematico – dicono i due parlamentari – Per quasi tutti i dipendenti della storica azienda ligure, un migliaio di dipendenti distribuiti tra la nuovissima sede di Villanova d’Albenga e quella storica di Genova, la prospettiva è quella della cassa integrazione al buio, senza alcuna prospettiva industriale”.
“Eppure tutti hanno sostenuto che l’azienda rappresenta un’eccellenza industriale italiana. Accanto al prodotto storico, il velivolo di aviazione generale P180, venduto in tutto il mondo prima della crisi, Piaggio ha sviluppato anche un nuovo prodotto: il P1HH e P2HH droni a guida remota. Il governo Gentiloni ha messo a disposizione 766 milioni per la fornitura di questi sistemi all’Aeronautica Militare – proseguono – Ma da oltre dieci mesi il Governo ha tenuto bloccato tutto. Un mese fa si è parlato di un programma ridotto a 250 milioni, ma non sono state prese decisioni operative neanche sul programma ridotto. Negli anni più difficili i Governi Renzi e poi Gentiloni sono sempre stati vicini all’azienda con un programma di rinnovamento della flotta delle Forze Armate e con risorse economiche importanti e decisive soprattutto in una fase del mercato assai complicata. Un’idea che è ripresa nel proposito annunciato dalla ministra della Difesa Elisabetta Trenta.
“Il problema è che il proposito per il momento è rimasto tale – attaccano infine gli esponenti democratici – e così mille famiglie hanno potuto capire che il ‘cambiamento’ annunciato dal Governo gialloverde si traduce solo nel rischio reale di perdere il posto di lavoro. Ci sono lavoratori preoccupati e risorse consistenti bloccate da un anno: non decidere né sul velivolo tradizionale né sul drone è una scelta irresponsabile e drammatica per il futuro dei lavoratori e per il futuro del Paese”.
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Anche Rifondazione Comunista, schierandosi senza se e senza ma dalla parte dei lavoratori e delle lavoratrici, esprime grande preoccupazione per l’evolversi della vertenza Piaggio Aerospace e chiede che i rappresentanti istituzionali e gli eletti savonesi e liguri in Parlamento facciano il tutto per aiutare a sbloccare gli ordini previsti in questi mesi.
“Ancora una volta il ‘Governo del fare’ dimostra quanto la grave crisi dell’industria nella provincia di Savona sia davvero tenuta in scarsa considerazione, e ciò che sta accadendo con Piaggio Aerospace conferma quella che ormai non è più un’impressione bensì una realtà acclarata”, dichiarano Fabrizio Ferraro e Marco Chiriaco, rispettivamente segretario provinciale e responsabile provinciale Lavoro del PRC.
“Il governo ha ‘fatto’ solo delle gran promesse per salvare una delle eccellenze italiane e del savonese come Piaggio – dichiarano – Con fondi in teoria già stanziati, ordini pronti e una serie infinita di incontri, il Ministero per lo Sviluppo Economico ha provato a sbloccare un’impasse che invece, mese dopo mese, continua a rimanere irrisolta nonostante da fine novembre l’azienda abbia fatto istanza di insolvenza al Tribunale fallimentare”.
“Tanto hanno fatto al Mise per questa vertenza che come imminente risultato dal primo maggio ci saranno più di mille lavoratori in cassa integrazione, di cui quasi 800 nella nostra provincia – affermano ancora gli esponenti politici di sinistra – Non bastavano la scelta sciagurata della proprietà di passare all’amministrazione straordinaria e le lungaggini burocratiche, i ripensamenti dell’Aeronautica sull’ordine dei droni e le meline dei funzionari ministeriali sull’acquisto della flotta dei P180”.
“L’epilogo che si prefigura all’orizzonte, al netto degli auspici del commissario Nicastro, sarebbe davvero una mazzata terribile per una provincia già duramente colpita dalla crisi economica e occupazionale. Il governo pentaleghista ha ampiamente sottovalutato la vicenda in questi mesi, e quando si è invece accorto che la situazione stava scappando di mano è passato alla gestione degli annunci, sempre smentiti però dai continui rinvii. Non è più possibile procedere in questo modo, le false promesse non portano da nessuna parte”, concludono i rappresentanti di Rifondazione Comunista.