Eccellenza

Giovanni Mela, un’espulsione costata cara: “Mi scuso, ma ci salveremo e farò la mia parte”risultati

L'attaccante commenta con rammarico l'episodio: "Sono molto triste e amareggiato"

calcio
Foto d'archivio

Alassio. Stadio Ferrando di Alassio, sfida delicata in chiave salvezza tra i gialloneri e l’Albenga. Tredicesimo minuto: Mela trafigge il portiere locale e porta in vantaggio gli ospiti. Nell’esultanza si toglie la maglia e, come da regolamento, viene ammonito.

L’Alassio pareggia e al 26°, per un fallo frutto di troppa foga, l’attaccante si becca il secondo cartellino giallo e la sua squadra resta in dieci. Alla fine, i bianconeri perderanno per 3 a 2.

Giovanni Mela, classe 1986, tornato a giocare nell’Albenga quest’estate, è cresciuto nella Torres ed ha militato in Nuorese, Imperia, nella stessa Albenga, Loanesi San Bartolomeo. Carcarese, Golfodianese, Quiliano, Baia Alassio, San Bartolomeo. Un giocatore dalla lunga carriera e quindi di grande esperienza.

Al termine della partita odierna, ha affidato pubblicamente a Facebook il suo pensiero: “Chi mi conosce lo sa, in 15 anni di calcio tutte le volte che sono sceso in campo ho sempre dato tutto me stesso per la mia squadra, dall’inizio alla fine. L’ho dimostrato anche in questa stagione, accettando di riprendere a giocare dopo un anno d’inattività a titolo gratuito, allenandomi sempre con il massimo impegno e arrivando a perdere 7 kg, sapendo di dover affrontare una stagione dura in un campionato difficile come l’Eccellenza”.

Ho sempre lottato su ogni pallone, correndo fino all’ultimo, senza mai risparmiarmi, mai. Oggi però è successo qualcosa che non volevo capitasse, per colpa della troppa foga e del troppo entusiasmo. Sono ancora molto rammaricato, l’emozione straordinaria di segnare un gol per la squadra, in una partita importante così importante è stata indescrivibile, come indescrivibile è stata la delusione di aver lasciato i miei compagni di squadra in 10 per 70 minuti. Mi sono tolto la maglia e per questo sono stato ammonito. Togliere la maglia va contro il regolamento, ma chi ha giocato a calcio sa bene la gioia indescrivibile che si prova in quel momento”.

“Venti minuti dopo, per un intervento che secondo me non meritava il giallo, ho ricevuto la seconda ammonizione e sono stato espulso. Sono molto triste e amareggiato per quanto è successo, soprattutto per non essere rimasto in campo a lottare fino all’ultimo secondo dell’ultimo minuto di recupero assieme ai miei compagni, ai quali ho chiesto scusa. Sono certo che un singolo episodio non potrà cancellare tutto quello che ho fatto per i nostri colori fino a oggi. Ci salveremo e farò la mia parte come ho sempre fatto se sarà anche nei play-out e sarò lì a darò il massimo come ho sempre fatto”.

Continuerò a dare il massimo, in qualsiasi ruolo, in campo, dalla panchina, dalla tribuna a tifare, sempre con il cuore per la squadra della mia città. Mi spiace anche che qualcuno abbia voluto utilizzare la cosa per fare polemica e per insultarmi o scaricare su di me tutta la propria frustrazione, ma questo poco mi interessa”.

“Da persona adulta mi assumo le mie responsabilità, senza fare da capro espiatorio. Mi spiace tanto, troppo per i miei compagni di squadra, il mister e tutti i veri tifosi dell’Albenga che anche oggi in tribuna hanno dimostrato di meritare non l’Eccellenza, ma minimo la Serie D. Forza Albenga. Sempre!“.

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