Vado Ligure. “A seguito delle recenti ed allarmanti notizie relative al futuro dello stabilimento vadese Bombardier, condividendo pienamente la preoccupazione già espressa dalle diverse rappresentanze sindacali […], rappresentiamo a nostra volta l’urgenza di poter fissare al più presto un incontro tra tutti i soggetti coinvolti, al fine di poter individuare e perseguire congiuntamente un percorso utile e funzionale ad un positivo esito della vertenza relativa allo stabilimento Bombardier di Vado Ligure”. Con queste parole il sindaco di Vado Ligure, Monica Giuliano, ha chiesto al ministro Luigi Di Maio un incontro urgente, con la presenza dei vertici di Bombardier, per capirne le vere intenzioni rispetto al futuro dello stabilimento di Vado Ligure.
Una lettera che segue di 24 ore le parole del presidente della Regione Giovanni Toti, che dopo l’incontro con i rappresentanti sindacali avvenuto ieri nella sede dell’Ente regionale aveva appunto invocato un incontro nel quale i sindacati hanno ribadito tutta la loro “contrarietà rispetto ad una scelta, quella di procedere alla cessione della funzione ingegneria propedeutica alla produzione, assolutamente sbagliata che rischia di essere l’anticamera della chiusura del sito il quale, lo ricordiamo, al termine della produzione delle locomotive DC3 per Mercitalia (quindi a settembre con alcune funzioni in sofferenza già da maggio) non avrà altra produzione. Abbiamo pertanto chiesto al presidente Toti di farsi portavoce delle istituzioni territoriali presso il governo circa la gravità della situazione che coinvolge uno storico presidio produttivo ed occupazionale della nostra provincia”.
Nel frattempo, dopo lo sciopero di 10 ore di martedì (con annesso corteo sull’Aurelia), per domani è previsto un nuovo sciopero. E per il 19 aprile, qualora non dovesse arrivare la data dell’incontro a Roma, i sindacati hanno annunciato un’altra manifestazione di protesta con l’occupazione della rotonda vicina al casello autostradale di Savona.