Savona. E’ inevitabilmente il caso della consigliera comunale Simona Saccone e del suo intervento su Facebook per “celebrare” i 100 anni del fascismo a tenere banco nel consiglio comunale di oggi.
Il consiglio infatti, dopo un minuto di silenzio per ricordare la scomparsa di un dipendente comunale, Giancarlo Onnis, si è aperto proprio con una lettera di Saccone, oggi assente in consiglio comunale. Una missiva letta dal presidente del consiglio comunale Renato Giusto, che l’ha polemicamente introdotta così: “Considero quella di presidente del consiglio una carica ‘super partes’ che, però, deve prendere in considerazione ciò che avviene in consiglio e fuori. Ad esempio nei modi di comportarsi dei consiglieri, che sono i rappresentanti del popolo savonese e per questo hanno delle responsabilità nel loro modo di agire. Leggerò la sua lettera senza commenti, si commenta da sola…“.
“Qualche giorno fa comparve su Facebook un mio post – recitava la lettera di Saccone – additato non solo dalla sinistra ma anche da altri organi istituzionali come atto gravissimo e apologia di fascismo, tanto da richiedere le mie dimissioni pubblicamente dando così adito e fomentando un linciaggio mediatico nei miei confronti di misura nazionale. A partire dal post del sindaco contro di me, dove sotto si evincevano fin dall’inizio sotto il post non velate minacce di morte, insulti e calunnie, continuando dall’enfasi incontrollata di persone con cariche politiche legate alle sinistre e al Pd, dove sotto di nuovo si potevano intravedere minacce e calunnie di un post dove poi venni a sapere dagli organi preposti non si intravedeva reato di apologia di fascismo“. Qui Giusto si è interrotto per spiegare. “Io tento di leggerla nel modo più corretto possibile, in modo che si riesca a capire, ma non è che la ritenga scritta in italiano perfetto…“.
“Al di là dei semplici cittadini liberi di esprimere qualsiasi tipo di pensieri, grazie a Dio viviamo nella democrazia e nella libertà – proseguiva la lettera – e chi mi conosce sa che sono una persona che da sempre crede in questo fondamentale diritto da esplicare sempre nell’educazione e nel buonsenso. Penso che chi ricopre cariche pubbliche – (siparietto di Giusto: ‘I congiuntivi non ci sono…’) – e istituzionali debba garantire la sicurezza delle persone e la loro incolumità senza puntare il dito contro quando non si hanno certezze di un reato. A seguito di tutta questa esposizione mediatica del caso, come sempre accade in frange estremiste incontrollate e mi riferisco sia alla destra che alla sinistra, si vanno ad innescare meccanismi di odio e violenza che sfociano poi in situazioni paradossali nate dal nulla o da un solo pretesto per sfociare in liti, linciaggi mediatici, diffamazioni e a volte ancor più gravi con minacce di morte dalle quali nessuno, se non il giorno dopo il sindaco dopo un mio post su Facebook dove sottolineavo la cosa, fece, e di questo la ringrazio molto“.
“A seguito poi del post chiaramente tutta la sinistra, dal Pd a Rete a Sinistra ecc., chiese la mia destituzione: destituzione che avrei fatto in caso avessi commesso un reato, reato che di fatto non si evince nel mio post. Ma i reati si evincono su Facebook con minacce di morte pubblica, e anche in messaggi privati, a me, alla mia famiglia e ai miei figli minorenni. Sono qui per chiedere che vengano prese le distanze da simili comportamenti da qualunque area provengano, da linciaggi mediatici, minacce di morte, istigazioni e fomentazioni di comportamenti atti a far scattare scintille di odio e intolleranza nei confronti di qualsiasi persona, religione e pensiero; prendere le distanze da chi punta il dito prima che le cose siano chiare. Le nostre azioni se diventano incontrollate possono portare a gravi conseguenze che a volte mettono in seria difficoltà il prossimo. Perché ricordo che un conto è il dialogo, il confronto politico che è giusto, importante e basilare che esista; e un conto le minacce di qualsiasi tipo siano. Quella non è politica“.
“Chiedo quindi la destituzione di tutti coloro che hanno fomentato in modo esagerato questa vicenda. Destituzione che nemmeno voglio avvenga in quanto amo il confronto e la libertà di opinione di tutti. Spero così di mettere la parola fine a quest’episodio grave e inutile che porta solo a odio e violenza. Una violenza di cui Savona, la mia città, non ha bisogno, ma ha bisogno di rinascere e tornare a vivere con l’aiuto di tutti i partiti sul territorio, insieme“.
La diretta video del consiglio
Durissima la reazione di Barbara Pasquali: “Il fascismo non è un’opinione, mi sembra incredibile che nel 2019 siamo ancora qui a parlarne” ha detto, prendendo posizione contro la permanenza di Saccone in consiglio comunale. “Saccone può dire queste cose perché nel 1945 hanno vinto i buoni – ha aggiunto Marco Ravera – se non avessero vinto loro, probabilmente noi non saremmo nemmeno qui. Credo che debba dimettersi”.
Altrettanto dura Ilaria Caprioglio: “Mi dissocio – ha detto il sindaco, ripetendo quanto già affermato in questi giorni – ritengo che il compito di chi è nelle istituzioni sia tenere vivo il ricordo dei valori che ci hanno lasciato i nostri padri costituenti, per non ripetere gli errori del passato. Savona è città medaglia d’oro al valor militare per la resistenza, e il Comune ha sempre difeso e sostenuto tali irrinunciabili valori. Condanno le minacce ricevute da Saccone, e già ieri ho collaborato con le autorità per raccogliere elementi che possano essere utili per le indagini; questo però non modifica il mio pensiero. Chi ricopre ruoli istituzionali deve, e sottolineo deve, riconoscersi nei valori sanciti dalla Costituzione. Non esiste il dovrebbe”.
Dopo questi interventi è iniziata la discussione dell’ordine del giorno. Ai primi punti tre interpellanze: la prima della Lega sulla situazione debitoria di Ata, la seconda del Pd sul bando accoglienza migranti, la terza della Lega sulla viabilità di Zinola e Legino in riferimento all’entrata in esercizio della piattaforma Maersk. Seguono l’approvazione dei verbali e tre proposte deliberative riguardanti la realizzazione di un parco eolico in località Cascinassa, modifiche al regolamento comunale per l’applicazione dell’Imposta Unica Comunale e la determinazione delle tariffe Tari per il 2019. In chiusura una mozione della consigliera Spivak sull’affidamento del trasporto malati.