Savona. “Quest’anno lo Scaletto senza Scalini compie dieci anni: ma non esiste compleanno più triste di quello di chi non può permettersi la festa”. E’ l’amaro sfogo di Ugo Cappello, presidente della Cooperativa Sociale Laltromare: lo “Scaletto senza Scalini”, ossia la spiaggia senza barriere architettoniche espressamente attrezzata per i disabili, rischia di dover chiudere i battenti a metà della prossima stagione estiva.
Nel 2019 l’iniziativa compie 10 anni: questo anniversario, però, non parte sotto i migliori auspici. Colpa, come troppo spesso accade, dei soldi: “La crisi economica particolarmente sentita nel nostro territorio – racconta Cappello – i bilanci delle amministrazioni comunali e degli altri enti pubblici, il disinteresse della Regione Liguria (in tutti questi anni ci ha ‘confortato’ con il proprio patrocinio… ma senza contributi!) sono tutti fattori che hanno portato ad una riduzione delle risorse economiche a disposizione della Cooperativa per mantenere il servizio di accoglienza per tre mesi. In verità dobbiamo dare atto all’amministrazione comunale di aver mantenuto il contributo dello scorso anno, come ci auguriamo che facciano anche la Fondazione De Mari, la Fundacion Parodi e l’AISLA; ma non abbiamo ancora ricevuto conferme, anche se le abbiamo chieste”.
E senza soldi anche le migliori intenzioni non bastano: “La stagione 2018 allo Scaletto è costata più di 65.000 euro – spiega Cappello – sostenuti quasi esclusivamente per gli stipendi delle 13 persone (bagnini, aiutanti, ricevimento) che lavorano e si impegnano anche più delle ore che vengono retribuite. Consideriamo inoltre che la Cooperativa assume una persona in area protetta ogni due normodotate, attuando quell’inserimento lavorativo speciale che è alla base del concetto di mutualità, base fondante della nostra attività”.
Il rischio, insomma, è quello di non riuscire a completare la stagione: “Ad oggi potremmo tenere aperto lo scaletto per non più di 45/50 giorni a fronte dei 90 della stagione intera: chi lo comunica agli utenti che arrivano da tutta Italia e dall’estero? Come possiamo far passare questa situazione come causata esclusivamente dalla crisi economica. Sappiamo che ‘la colpa è anche nostra’ perché non siamo riusciti in questi mesi a trovare ulteriori risorse pur cercandole quasi quotidianamente…”.
Dal 2010 ad oggi le presenze di persone disabili sono state quasi 18.000 e, anno dopo anno, sono sempre aumentate: “Lo scorso anno sono state oltre 3.500 – rivela Cappello – quest’anno vorremmo superare quota 4.000 per confermare che lo Scaletto fa parte, ormai, di un circuito virtuoso che porta nella nostra città un flusso turistico altrimenti non ipotizzabile. E quando si parla di flusso turistico si deve intendere non solo l’utente, ma i familiari, gli amici, gli accompagnatori. Abbiamo fatto un ipotetico calcolo delle persone che lo scaletto ha portato alle Fornaci: sono non meno di 45.000, considerando una media di 2 accompagnatori per utente… e sono persone che frequentano negozi, bar, ristoranti, pizzerie e spesso, raggiungono Savona per la prima volta”.
Così, l’unica strada possibile resta quella di fare un appello a tutti i savonesi e non solo: “Aiutateci ad aiutare, Savona non può e non deve rinunciare all’accoglienza dello Scaletto”.



