Finale Ligure. Ha creato grande commozione anche a Finale Ligure la notizia del ritrovamento dei corpi di Daniele Nardi e Tom Ballard sul Nanga Parbat.
Ieri i soccorritori hanno avvistato sullo Sperone Mummery, a circa seimila metri di altitudine, i corpi dei due alpinisti, dispersi dal 24 febbraio scorso. I due sportivi stavano tentando di percorrere in salita la via percorsa (ma solo in discesa) nel giugno del 1970 dai fratelli Reinhold e Guenther Messner. Anche in quel caso l’impresa finì in tragedia, con la morte di Guenther Messner: i suoi resti furono ritrovati soltanto 30 anni dopo. Il 15 luglio del 2008 la seconda morte: l’altoatesino Karl Unterkircher precipitò in un crepaccio mentre scalava la parete Rakhiot, sul versate opposto alla Diamir.
La conferma della scomparsa dell’alpinista italiano, originario di Latina, ha lasciato un segno anche a Finale Ligure: due anni fa, infatti, Nardi aveva preso parte all’edizione 2017 di “Finale for Nepal”, la manifestazione organizzata dall’omonima associazione per raccogliere fondi a favore del paese asiatico. In quell’occasione, Nardi aveva presentato presso l’auditorium di Santa Caterina il suo film “Verso l’ignoto”, che racconta proprio del tentativo di scalata del Nanga Parbat, definita come “una delle montagne più dure della terra fino ad un passo dalla vetta”.
E leggendo la sinossi del film, riportata sul sito ufficiale di Daniele Nardi, si può cogliere come il film narri anche e soprattutto i motivi personali che hanno spinto lo scalatore a tentare sia la scalata raccontata nel lungometraggio che quella che, purtroppo, di recente gli è costata la vita: “Cosa spinge un individuo a patire freddo, disagi, intemperie, fatiche inumane? Tre anni dedicati ad un progetto visionario: le invernali al Nanga Parbat. Una sfida al limite del possibile, che porterà la spedizione a dover scegliere tra la vetta e la vita in un susseguirsi di colpi di scena e in uno scenario montano tra i più belli del mondo”.
Ma la partecipazione di Daniele Nardi all’edizione 2017 di “Finale for Nepal” non era volta solo a presentare il proprio film, ma anche a contribuire in prima persona alle finalità della manifestazione. Come spiegato da Marco Confortola , alpinista valtellinese, al sito montagna.tv: “Se dovessimo parlare di questo bisognerebbe parlare: del bene che Daniele ha fatto”. Il riferimento è “all’impegno profuso da Nardi nella diffusione dei diritti umani e in tutte le attività di aiuto ai bambini in Nepal e in Pakistan”. E sempre sullo stesso sito sono riportate le parole dell’ambasciatore italiano in Pakistan, Stefano Pontecorvo: “Daniele è una persona molto amata e apprezzata qua in Pakistan perché ha fatto del bene”.