Opportuno?

Polemica sul piano provinciale dei rifiuti, Ripamonti (Lega): “Scelta legittima, tempismo rivedibile”

Dopo le ultime novità sull'iter procedurale in corso in Provincia, ecco la presa di posizione del senatore leghista

Boscaccio impianto trattamento rifiuti

Provincia. Dal 2021 in arrivo per i comuni savonesi un gestore unico nella raccolta dei rifiuti: il nuovo assetto è ancora in fase di completamento, secondo un iter in corso a Palazzo Nervi, che dovrà ratificare il nuovo piano provinciale.

L’iter avviato dalla Provincia di Savona segue l’adempimento della legge regionale sul ciclo dei rifiuti, con i sindaci impegnati a traghettare il nuovo corso, che dovrebbe partire dal 1 gennaio 2021.

La Provincia di Savona è suddivisa in tre ambiti diversi, il ponente fino a Finale Ligure, il levante savonese e il territorio valbormdese, infine la città di Savona, con l’individuazione dei comuni capofila.

Sulla gestione provinciale dei rifiuti non mancano anche le polemiche politiche, in particolare in periodo elettorale. “Prendo atto che i comuni dell’ambito del ponente savonese hanno ritenuto di puntare sulla gestione in house con Albenga comune capofila. Nulla da dire sulla legittimità e sulla liceità della scelta, che naturalmente rispetto, confidando che possa avere ricadute positive sui cittadini del nostro territorio. Ho tuttavia qualche perplessità circa l’opportunità, dal punto di vista del tempismo, prima che politica, di una decisione assunta a metà marzo, a circa due mesi dal voto amministrativo che vedrà il rinnovo di ben 44 comuni su 69 in provincia di Savona” sottolinea il senatore savonese della Lega Paolo Ripamonti.

“Questo lo affermo anche a scapito dei numerosi sindaci della Lega della nostra provincia che andranno al rinnovo: per una questione di rispetto nei riguardi delle future amministrazioni che, a prescindere dal loro colore politico, si insedieranno a fine maggio, sarebbe stato probabilmente più opportuno attendere dopo le elezioni”.

“So che in molti condividono questa perplessità, spiace che abbiano prevalso altre logiche” conclude Ripamonti.