Regione. Oggi la giunta regionale, su proposta del presidente di Regione Liguria Giovanni Toti, ha deciso di intitolare la sala auditorium del quinto piano del palazzo di piazza De Ferrari, ai caduti di Nassiriya. Per questo è stato deciso di collocare una targa all’interno dell’auditorium alla loro memoria, con una formula che verrà concordata con l’Arma dei Carabinieri e dell’Esercito.
“In questo modo – spiega il governatore Toti – abbiamo voluto ricordare i nostri martiri e i gravissimi attentati contro le forze armate Italiane che partecipavano alla missione in Iraq nel 2003 il cui bilancio è stato di 28 vittime, di cui 19 italiani, tra le quali 12 carabinieri, 5 militari dell’esercito e 2 civili e nel 2006 di 5 uomini di cui 4 italiani, tra i quali 3 carabinieri e un membro dell’esercito Italiano. In questo modo vogliamo non dimenticare quei tragici fatti ed esprimere la nostra vicinanza ai loro congiunti e alle forze dell’ordine che si applicano con grande dedizione ai loro compiti dando sempre prova di grande professionalità, nella consapevolezza dell’importanza della loro funzione per lo Stato”.
I morti e i feriti dell’attentato del 12 novembre 2003 sono stati insigniti della Croce d’Onore e numerose sono le piazze e i monumenti in tutta Italia intitolati alle vittime.
La decisione assunta oggi dalla giunta regionale ha voluto dare seguito anche ad un ordine del giorno approvato in consiglio regionale nella seduta dello scorso 22 gennaio sulla intitolazione di uno spazio, all’interno del palazzo della Regione di piazza de Ferrari, alla memoria dei martiri.
Tra i caduti a Nassiriya c’è anche il maresciallo capo dei carabinieri Daniele Ghione di Finale Ligure, a cui è stata dedicata la sezione finalese dell’Associazione Nazionale Carabinieri.
Gli anni passano, ma il ricordo di Daniele Ghione a Finale è più vivo che mai. La notizia di una tremenda esplosione alla base italiana, come si ricorderà, arrivò in Italia alle 8.45 del mattino. A Nassiriya l’orologio segnava le 10.45 quando la base Maestrale fu sventrata da un attacco kamikaze.
Un camion era riuscito a forzare il posto di blocco all’entrata della base, proseguendo la sua corsa sino alla palazzina di tre piani che ospitava il dipartimento logistico italiano e provocando una sparatoria. Ma dietro al camion fece irruzione anche un’autobomba, finendo la sua corsa con una violenta e devastante esplosione. Alla fine della giornata il bilancio riferiva numeri tragici: 12 carabinieri, cinque soldati dell’esercito e due civili italiani uccisi, nove civili iracheni morti, una ventina di italiani, tra militari (anche una donna carabiniere) e civili, rimasti feriti.