In aula

In consiglio regionale la discussione sul piano di valorizzazione culturale: scontro tra maggioranza e M5S

De Ferrari: "Pare quasi che i finanziamenti stanziati siano dettati da scelte di convenienza politica e non dalla reale disponibilità dei fondi"

palazzo regione

Regione. In occasione del consiglio regionale di oggi, il consigliere Marco De Ferrari (Mov5Stelle) ha presentato un’interpellanza, sottoscritta dai colleghi del gruppo, in cui ha chiesto alla giunta perché non abbia ancora presentato al consiglio regionale il “Piano pluriennale regionale di valorizzazione culturale” e non ha erogato contributi annuali o pluriennali a ciascuna delle istituzioni di interesse regionale iscritte nel registro. Il consigliere ha ricordato che la legge regionale n.33 del 2006, “Testo Unico in materia di cultura” prevede che entro sei mesi dall’insediamento, la giunta regionale presenti il Piano pluriennale regionale di valorizzazione culturale che definisce gli obiettivi strategici e le politiche da realizzare nella legislatura con le priorità di intervento.

L’assessore allo spettacolo e alla cultura Ilaria Cavo ha replicato: “Il Piano triennale di Valorizzazione culturale 2011-13 fu approvato dal consiglio regionale il 2 luglio 2011 e, pur in un mutato contesto istituzionale e normativo, svolge la propria funzione attuativa del ‘Testo Unico in materia di cultura’ in relazione alle risorse che annualmente vengono destinate ai capitoli di bilancio della cultura”. L’assessore ha sottolineato che nel triennio 2016-18 sono stati assegnati fondi complessivi di 340 mila euro e ha elencato in aula nel dettaglio le istituzioni che ne hanno beneficiato e per quali importi.

Marco De Ferrari ha poi commentato: “L’assessore competente ha ancora una volta dato risposte insoddisfacenti sia per quanto riguarda l’attuazione dei Piani pluriennali sia per quanto riguarda i finanziamenti tanto alla cultura quanto allo spettacolo dal vivo. Ci aspettavamo che venisse accolta la richiesta di rilancio del piano da triennale a pluriennale e non che si facesse riferimento a un piano innegabilmente datato. La risposta dell’assessore Cavo è deprimente e consegna a noi tutti un dato di fatto: da parte di questa giunta c’è una scarsa attenzione ai valori culturali del nostro territorio. Anzi, peggio: pare quasi che i finanziamenti stanziati siano dettati da scelte di convenienza politica e non dalla reale disponibilità dei fondi. Se andiamo a vedere cosa succede nelle altre Regioni italiane in materia di finanziamento alla cultura, c’è un chiaro, innegabile abisso e Regione Liguria attua politiche che non possiamo che definire imbarazzanti”.

“La risposta dell’assessore dunque non ci soddisfa anche perché tra i finanziamenti a disposizione, già scarsi, collegato alla legge 33 del 2006 abbiamo trovato inseriti anche i 10.000 euro erogati nel 2015 a favore di un oratorio. Strutture che, costatati i già esigui fondi a nostra disposizione, magari le istituzioni potrebbero evitare di finanziare con soldi pubblici e lasciare a chi li gestisce gli oneri di finanziamento”.