Finale Ligure. Il candidato sindaco del centrodestra finalese interviene a difesa della Lega nella querelle sulla lezione riguardante il tema dell’immigrazione a Finale Ligure che ha scatenato polemiche e dure reazioni.
“La candidata sindaca del gruppo ambientalista “Per Finale” vorrebbe descrivere la Lega ed i suoi elettori come barbari privi di senno e cultura, addirittura pronti ad infuriarsi come tori innanzi al drappo rosso, al solo pronunciare della parola integrazione. Mi fa molto piacere abbia citato l’Abate Ghiglieri, perché rende onore alla memoria di un sacerdote che istituì con il suo lascito tre scuole pubbliche “nelle quali debba erudirsi indistintamente chiunque vorrà avervi accesso”, insegnando retorica, filosofia e umanità” afferma Massimo Gualberti.
“Il concetto stesso di scuola pubblica, anticipato diversi secoli prima dall’Abate Ghiglieri, ne dovrebbe sancire la laicità, con insegnamenti rivolti all’educazione e alla formazione dei ragazzi”.
“Non credo che nessuno voglia incidere sull’autonomia didattica di una scuola e toccherà eventualmente agli insegnanti e agli organi rappresentativi determinare le attività non contemplate dai programmi ministeriali”.
“La Dott.ssa Cileto con una propria interpretazione è giunta ad una conclusione utile alla sua propaganda politica, ha cioè strumentalizzato quanto paradossalmente vorrebbe tutelare”.
“In tutti i casi condivido il suo invito ad evitare caciare elettorali e credo proprio, dopo la serie di attacchi concentrici di cui ha voluto gentilmente onorarci, vorrà iniziare per prima”.
E il candidato sindaco del centrodestra aggiunge: “Vorrei comunque sottolineare che non è per nulla il termine “integrazione” che possa suscitare reazioni “bovine”, ma eventualmente la locuzione “immigrazione incontrollata” e se di questo vorrà parlare, sono disponibile a farlo in qualunque momento lo desideri”.
“Sulla necessità di interventi sulle scuole concordo invece pienamente. Sul punto ogni programma elettorale dovrebbe iniziare con le prime tre parole del discorso di insediamento di Tony Blair alla Camera dei Comuni: Istruzione, Istruzione, Istruzione”.
“Solo la cultura ci potrà salvare e come l’Abate Ghiglieri anche noi crediamo che “debba erudirsi indistintamente chiunque vorrà avervi accesso”, senza distinzione di razza, sesso o religione, possibilmente con le maggiori risorse possibili” conclude Gualberti.