Albissola Marina. Gianluca Nasuti candidato “unico” alle amministrative di Albissola Marina. Dopo Bergeggi (dove Roberto Arboscello corre “da solo”) quella di Albissola è la seconda corsa solitaria già certa della prossima tornata elettorale. Al termine di quasi due mesi di Risiko politico, infatti, il primo cittadino uscente della città della ceramica sembra essere riuscito nell’impresa di sbaragliare gli avversari ancor prima di arrivare alle urne.
Il fatto che Nasuti corra da solo, tuttavia, non implica necessariamente il fatto che non avrà almeno un avversario da battere e cioè l’affluenza alle urne. Perché la sua elezione sia valida, infatti, occorre che si presenti a votare almeno il 50 per cento più uno degli agenti diritto. Se così non sarà, il Comune di Albissola sarà commissariato e andrà nuovamente al voto in occasione della prossima tornata utile.
Al momento, comunque sarà al 99 per cento lista unica. La partita, però, è stata lunga e spesso in bilico, con il centrodestra che ha provato in tutti i modi a presentarsi al voto con un’alternativa credibile. E ce l’aveva quasi fatta con il proprio “piano A”: scippare Luigi Silvestro all’attuale maggioranza, proponendolo come proprio candidato sindaco. Silvestro, fino al 2014 opposto all’allora sindaco Pd Vicenzi e poi convinto dal vice Nasuti ad entrare in squadra, ha un peso specifico importante in paese: da qui l’idea di puntare proprio su di lui, ingolosendolo con la possibilità di diventare sindaco.
Silvestro, stando alle voci di corridoio, ha vacillato. Anche perché dall’altra parte c’era al massimo la conferma dell’assessorato: fatta salva la leadership di Nasuti, troppo salda era la poltrona di vice di Nicoletta Negro per offrirla al collega conteso ed evitare che fosse indotto in tentazione. Alla fine, però, non se ne è fatto nulla, complici le scarse possibilità di vittoria e la “promessa” di essere il prossimo candidato dell’attuale maggioranza nel 2024. E a quel punto, sussurrano i maligni, si è scelto di fare “insider trading” lasciando Silvestro ancora un po’ in orbita centrodestra, sia per far perdere tempo allo schieramento rivale sia (come nei migliori film di spionaggio) per fornire informazioni al suo gruppo.
Quando alla fine la frattura è stata ufficiale, è entrato in campo Angelo Vaccarezza con un nome: Roberto Giallombardo. E per qualche giorno, a quanto pare, se ne è discusso seriamente. Ma i punti deboli erano tanti: troppo foresto (di Vercelli), troppo attaccabile (è il cognato di Massimo Zunino, nonché legato all’ex sindaco Stefano Parodi), troppo in svantaggio (avrebbe dovuto iniziare una campagna elettorale da sconosciuto a due mesi dal voto).
E così, alla fine, Vaccarezza si è seduto virtualmente al tavolo con Nasuti per definire contorni e garanzie di una lista unica. Sibillino, in questo senso, il segnale lanciato dalle attuali minoranze in consiglio che si sono semplicemente astenute sull’approvazione del bilancio. Ma la prima richiesta (far “fuori” Silvestro in cambio dell’appoggio azzurro) è stata rispedita al mittente dal sindaco. Così, senza più armi a disposizione e con il tempo ormai agli sgoccioli, il consigliere regionale ha capitolato: appoggio incondizionato, con il trio Nasuti-Negro-Silvestro a rappresentare il centrosinistra e qualche altro membro di giunta per il centrodestra.
Due i nomi in ballo, i più ovvii: la ex avversaria Viviana Pedrazzini (per la quale si è ipotizzato l’assessorato al Bilancio) e l’altra consigliera di minoranza, Laura Forzano. E un piccolo risultato lo avrebbe portato a casa anche il sindaco di Savona Ilaria Caprioglio, che d’accordo con il team di Nasuti piazzerebbe in lista due under 25: Enrico Schelotto e Marta Ghigliazza.
Giochi fatti, dunque. A meno che, come nei migliori thriller, non arrivi il colpo di scena a scombinare tutto. E ad Albissola quel colpo di scena potrebbe chiamarsi Lino Ferrari, in questi giorni combattuto tra il pragmatismo di salire anche lui sulla corazzata Nasuti e la voglia di creare una sua lista. Certo, a soli due mesi dal voto le probabilità sono sempre più in picchiata, ma chissà…
