Albenga. E’ stato processato per direttissima questa mattina Gennaro Prinno, il ventunenne di Mugnano (Napoli) arrestato ieri pomeriggio dai carabinieri di Albenga con l’accusa di aver truffato un’ottantenne utilizzando la tecnica del raggiro del finto incidente riuscendo a portarle via 600 euro in contanti ed anche dei gioielli, tra cui la fede nuziale del marito morto da poco.
In aula il giovane ha ammesso le sue responsabilità e il giudice ha convalidato il suo arresto disponendo per lui la misura dell’obbligo di dimora nel comune di residenza e il divieto di uscita in orario notturno. Vista la richiesta di termini a difesa del suo legale, l’avvocato Federica Berruti, il processo è stato rinviato al prossimo 20 marzo quando l’imputato valuterà se essere giudicato con un rito alternativo.
Secondo la ricostruzione dei militari della compagnia ingauna, ieri, Prinno ha contattato telefonicamente la vittima e, dicendo di essere un “avvocato”, ha avvisato la donna che il figlio era stato arrestato per aver causato un incidente stradale e che per la sua “liberazione” sarebbe stato necessario il pagamento di una somma. Poco dopo il ventunenne si è presentato a casa dell’anziana ed è riuscito a farsi consegnare 600 euro in contanti e alcuni oggetto in oro, tra cui appunto la fede nuziale del marito. Fortunatamente, sospettando di aver subito un raggiro, la vittima ha contattato i carabinieri che si sono messi subito sulle tracce del presunto truffatore.
Grazie alla lucida descrizione fornita dall’ottantenne, i militari hanno individuato il sospetto a bordo di un treno in viaggio verso Ventimiglia. Prinno è stato bloccato e addosso gli è stata trovata la refurtiva. A quel punto è stato arrestato per furto in abitazione e truffa aggravata.
A margine dell’udienza di convalida di questa mattina è emerso anche che, dopo gli accertamenti di ieri in caserma, le impronte digitali di Prinno sono risultate compatibili con quelle trovate all’interno dell’appartamento di un’anziana, residente in provincia di Udine, che aveva subito un raggiro simile. In aula il ventunenne ha però negato di essere mai stato in quelle zone.
“La tecnica del falso incidente, – hanno fatto sapere dalla compagnia carabinieri di Albenga, – è efficacissima, oltre che particolarmente infame, perché fa leva sui sentimenti della vittima, spesso anziana, ed è pertanto molto diffusa, posta in essere in genere da soggetti provenienti dalla Campania”.
“Laddove si dovesse ricevere una chiamata del genere si deve prendere tempo e chiamare i carabinieri al 112, che in breve giungeranno sul posto in borghese con auto civetta. Nessun timore di disturbare. I carabinieri saranno anzi grati a chi li aiuti a far meglio il proprio lavoro. L’andamento di tali reati è ciclico per cui è prevedibile che si possano a breve verificare degli altri casi. Le ‘squadre’ che compiono tali attività delittuose si spostano per l’Italia ed effettuano più tentativi ad ogni spostamento. Non sempre va loro bene, ma quando la truffa riesce il danno anche morale per la vittima è sempre rilevante. Spesso l’anziano si sente inadeguato, non più valido. Cadere nel tranello gli abbatte l’autostima e lo fa davvero soffrire”, hanno concluso.