Liguria. “La comunità professionale degli assistenti sociali della Liguria esprime vivissima preoccupazione per il mutare, in regione, delle politiche a favore dei più deboli in politiche di protezionismo e di chiusura in difesa dello status quo. Le attuali politiche nei confronti dell’immigrazione vanificano il lavoro di tanti operatori, volontari e cittadini per un’accoglienza diffusa e volta all’integrazione di persone che per disperazione, superando enormi sofferenze, hanno attraversato un continente e il mare e sopravvivendo a tutto ciò sono approdate sulle nostre coste cercando di iniziare un’altra vita”. Queste le parole del presidente del Consiglio regionale della Liguria dell’Ordine degli assistenti sociali, Giovanni Cabona.
“Denunciamo queste politiche volte alla chiusura e alla difesa del noi che si avvertono anche a livello locale: è di qualche giorno fa, a Genova – prosegue – l’improvviso e immotivato spostamento di numerosi minori stranieri non accompagnati dalle Comunità Educative Assistenziali, che da tempo li ospitavano, a centri/alloggi d’accoglienza per adulti stranieri con conseguente interruzione del loro progetto educativo e di tutela”.
“Gli assistenti sociali si oppongono a questo clima e a questa politica che sceglie di distinguere tra la persona giustamente bisognosa e la persona indegna di essere sostenuta ed aiutata. Il nostro codice deontologico ci impone di levare la nostra voce contro ogni sorta di discriminazione e di diversità nel trattamento di persone in difficoltà. Siano esse cittadini o stranieri, uomini o donne, siano esse famiglie coniugate o famiglie diversamente composte ma che comunque abbiano difficoltà o bisogni che la società tutta, anche attraverso l’operato degli assistenti sociali, ha il dovere di intervenire”.