Alassio. Nuova tegola per il Comune di Alassio nell’ambito della battaglia legale relativa alla costruzione del nuovo stadio “Ferrando”. Nei giorni scorsi la corte di appello si è infatti pronunciata sulla richiesta di sospensiva dell’esecuzione della sentenza con cui l’amministrazione era stata condannata a pagare un risarcimento da 2,9 milioni di euro alla società che ha realizzato l’opera, la “Stadio Alassio Parking Srl”, accogliendola solo in parte. A questo punto la Stadio Alassio Parking ha la possibilità di rivalersi verso il Comune per una cifra di circa 2,1 milioni (2.149.869 per la precisione).
La Corte d’appello ha infatti riconosciuto una sospensiva soltanto per un importo di 791 mila euro, mentre ha confermato l’efficacia esecutiva della sentenza per il resto del risarcimento.
La querelle tra la Stadio Alassio Parking e il Comune va avanti ormai da molti anni in sede civile, ma non è destinata a non risolversi un tempi brevi visto che la prossima udienza della causa in corte d’appello è stata fissata a marzo 2021. In quella data il tribunale dovrebbe decidere se confermare in toto il verdetto del tribunale di Savona oppure ridurre, seppur di una minima parte, l’entità del risarcimento da versare.
Al centro della battaglia giudiziaria c’è l’intervento (un appalto del valore di circa 21 milioni di euro) che aveva consegnato nel 2012 alla città di Alassio il nuovo stadio – in anticipo rispetto al termine previsto per la fine dei lavori – attraverso un’operazione di “project financing”, ovvero la realizzazione di opere pubbliche senza oneri finanziari per la pubblica amministrazione. La “Stadio Alassio Parking Srl” aveva infatti stipulato una convenzione con il Comune per la gestione dei parcheggi interrati per dieci anni e per la concessione di una serie di box per 99 anni.
A lavori ultimati, però, la società che ha realizzato l’intervento, che fa capo al Besix Group, compagnia leader mondiale del settore delle costruzioni (tanto per citarne una ha costruito il celebre grattacielo “Burj Khalifa” di Dubai), ha chiesto al Comune di Alassio un risarcimento danni da circa 5 milioni di euro sostenendo di essersi dovuta fare carico di costi aggiuntivi rispetto alle previsioni. Spese extra che, secondo la tesi della Stadio Alassio Parking Srl (assistita dall’avvocato Alain Barbera dello studio Barbera-Volpi) erano imputabili ad una serie di varianti in corso d’opera (come la presenza nel sottosuolo di alcune cabine Enel), ma anche a diverse problematiche affrontate durante ai lavori come il doppio stop forzato del cantiere (in un caso per l’intervento della Procura, che contestava alcuni presunti abusi edilizi, e nell’altro per la vicinanza con il rio Gonghe, che scorreva troppo vicino al cantiere).
Imprevisti dei quali, secondo la “Stadio Alassio Parking”, doveva rispondere il Comune versando l’equivalente dei costi aggiuntivi sostenuti dal costruttore. Sulle prime sembrava che il contenzioso potesse chiudersi con una procedura conciliativa (che aveva fissato il risarcimento su un importo di 2,7 milioni), ma alla fine il consiglio comunale aveva stoppato la pratica. A quel punto era scattata la causa civile davanti al giudice Luigi Acquarone che nel maggio 2018 aveva depositato la sentenza di condanna per il Comune al pagamento di 2,9 milioni di euro – cifra che tra interessi e spese legali arriva a toccare i 3,5 milioni – alla società realizzatrice l’opera (che tra l’altro ha sempre sottolineato la qualità del lavoro svolto).




