Che sarà?

Bombardier, giornate decisive per la vertenza: “Vado chiede futuro e lavoro” fotogallery video

Cambia il presidente del gruppo, attesa per il piano industriale di Ferrovie dello Stato

Bombardier Vado

Vado Ligure. La vertenza della Bombardier potrebbe vivere giornate decisive: dopo il rinvio dell’incontro al Mise che era stato calendarizzato lo scorso 22 gennaio, non è ancora pervenuta alcuna comunicazione ufficiale su un nuovo vertice in sede ministeriale sul futuro dello stabilimento di Vado Ligure.

C’è una situazione di stand by legata a diversi fattori che interessano il contesto internazionale: tra i più significativi sicuramente il cambio ai vertici della multinazionale, con il francese Laurent Troger sostituito come presidente della Bombardier Transportation da Danny Di Perna, italo-canadese. Per Vado Ligure bisognerà vedere quale impatto e conseguenze ci potranno essere e se lo stabilimento vadese resterà tra i centri di produzione, confermando o meno da parte del gruppo la sua strategicità rispetto al mercato italiano.

Altro fronte tutto aperto e che potrebbe avere ripercussioni sullo stesso stabilimento di Vado Ligure è rappresentato dal piano industriale di Ferrovie dello Stato, che tarda ad arrivare per la partita economico-finanziaria in corso con Alitalia e da cui dipendono gli investimenti per l’alta velocità e quindi possibili commesse immediate per Vado Ligure (14 nuovi treni con carichi di lavoro tra i 2 e 7 anni). Ferrovie è ancora in attesa di capire su un suo possibile ingresso nella compagnia aerea di bandiera.

“Ad oggi un incontro al Mise sarebbe stato inutile, attendiamo infatti le comunicazioni del gruppo e capire se ci potranno essere carichi di lavoro di FS” sottolinea il segretario provinciale della Fiom savonese Andrea Mandraccia.

Da parte sindacale si spera di avere conferme positive, in particolare sulla volontà di mantenere il sito produttivo vadese e trasferire anche produzioni dall’estero. Ma non solo, rimane aperta la questione complessiva dell’asset industriale dello stabilimento vadese: “Da questo punto di vista, oltre a commesse di breve periodo con Mercitalia, alta velocità e altro, sarà importante ragionare nel medio periodo su una collaborazione con Hitachi che potrà garantire una occupazione ancora più stabile per i lavoratori della Bombardier” conclude Mandraccia.

E le stesse organizzazioni sindacali, in questi giorni di attesa, rinnovato l’invito a fare squadra con le istituzioni locali, Regione e Comune, non solo per salvare lo stabilimento vadese ma anche per non perdere opportunità produttive pronte a ridar fiato al deficit occupazionale dell’ultimo periodo.

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