Critici

Albenga, Ciangherotti e Perrone: “Sul bar Campanellino il Comune ha illuso un’associazione di ragazzi disabili”

Secondo i due consiglieri di minoranza era "un servizio pubblico che può gestire solo un imprenditore"

L'inaugurazione di "Campanellino" ad Albenga

Albenga. “La chiusura del bar Campanellino gestito da una cooperativa sociale che ha come scopo l’inclusione dei ragazzi disabili era scritta in cielo”. Lo sostengono Eraldo Ciangherotti, capogruppo di Forza italia in consiglio comunale ad Albenga e consigliere provinciale, insieme a Ginetta Perrone, consigliere comunale di Forza Italia.

“Una operazione capitanata con arroganza, superficialità e egoismo dall’assessore Simona Vespo – tuonano – cominciata male, con un contenzioso tra Comune e vecchio gestore, la famiglia Messina-Tesoro, che si era dimenticato di rinnovare la richiesta di concessione, costato 30 mila euro alle casse comunali, e l’affidamento della struttura, isolata, poco visibile dalla strada, all’interno del parco giochi Peter Pan. Era evidente che i costi di gestione, per un locale destinato alle famiglie, sarebbero state eccessive, basti pensare al costo degli educatori di sostegno, ed ora la chiusura suggella i dubbi. La cosa migliore, però, non è illudere l’associazione di destinare la struttura a laboratorio, piuttosto fare una gara d’appalto e darla a privati che la gestiscano in maniera imprenditoriale”.

“Per i ragazzi disabili, invece, si può prendere ad esempio quanto fatto ad Alassio – sostengono – con la creazione di un bar-ristorante a Palazzo Oddo, una struttura sostenuta con un fondo pubblico, a disposizione della biblioteca e del prossimo polo museale, un punto di attrazione senz’altro più appetibile che il parco giochi, frequentato da un pubblico sicuramente non interessato ad una struttura polivalente (bar e ristorante) come il Campanellino. E’ quel che faremo nei prossimi mesi quando, come penso e spero, saremo al governo della città”.