Ricettazione e falso

Andora, ricettazione e reati ambientali: nei guai impresa locale. Sono 20 le persone denunciate

L’operazione dei carabinieri è partita lo scorso autunno

Carabinieri
Foto d'archivio

Andora. Lo scorso autunno, il nucleo operativo dei carabinieri della compagnia  di Alassio, nel quadro di controlli ad aziende che operano nel settore delle autodemolizioni e acquisto metalli, ha dato inizio ad una complessa ed articolata attività di indagine a carico di un’impresa locale a conduzione familiare.

Nello specifico, sono stati eseguiti servizi mirati nell’ambito dei quali sono stati riscontrati movimenti di mezzi e persone che trasportavano e depositavano ingenti quantitativi di metalli. Ma i soggetti che depositavano il metallo in questione erano privi di qualsiasi autorizzazione all’attività di raccolta, trasporto, recupero, smaltimento e commercio di rifiuti, in violazione alle normative del codice dell’ambiente.

Nel prosieguo dell’attività, sono stati identificati soggetti con precedenti di polizia specifici in ordine al furto e ricettazione di metalli, accertando che le attività di vendita venivano eseguite senza qualsiasi titolo autorizzativo e, soprattutto,  senza nessun documento che ne attestasse l’origine.

Per tale motivo, i colpevoli sono stati segnalati in stato di libertà alla Procura di Savona per ricettazione e violazione delle norme del codice dell’ambiente, dal momento che nessuno dei coinvolti è riuscito a dimostrare la legittima provenienza del materiale depositato.

A carico del gestore sono stati contestati reati di ricettazione e falso nei registri e notificazioni e altre irregolarità di natura amministrativa che hanno determinato, da parte dell’Autorità Giudiziaria competente, l’emissione di un decreto di perquisizione.

Durante l’esecuzione è stata sequestrata documentazione di vario genere, ritenuta utile ai fini dell’attività investigativa, in particolar modo riferita ai registri di carico e scarico dei metalli e delle ricevute di acquisto da privati. Al momento, il bilancio parziale risulta essere di 20 persone denunciate in stato di libertà ed è stato riscontrato un numero consistente di materiale, il cui valore si attesta approssimativamente a 200mila euro.

L’attività si inquadra in un contesto più ampio afferente al contrasto del fenomeno dei furti in genere e le indagini proseguono ancora.