Savona. Truffava i privati che vendevano online dei Rolex, offrendo in permuta orologi ancora più preziosi (e quindi di maggior valore) che però, al momento dello scambio, sostituiva con dei falsi.
A smascherare il truffatore seriale, Enrico Di Donato, classe 1962, originario di Torino e residente a Rimini, è stata la polizia di Stato: l’uomo è stato arrestato sabato dalla squadra mobile di Savona.
E questa mattina, nell’ambito di una conferenza stampa, sono stati illustrati i dettagli dell’operazione. In uno dei casi più recenti, una delle vittime, un ragazzo classe 1995 di Savona, ha inserito un’inserzione su Subito.it per vendere un orologio di prestigio Rolex Datejust. Il truffatore, che in questo caso si è presentato con il nome fittizio di Antonio, ma affermando di “essere di Bologna”, vista l’inserzione, ha proposto alla vittima-venditore una permuta con un Rolex Submariner, di valore superiore a quello in vendita.
Ma il venditore, insospettito dal nome e dai modi di quello che si sarebbe poi rivelato essere un truffatore, si è informato su internet, trovando su YouTube un video che descriveva una truffa con i Rolex con lo stesso identico modus operandi. A quel punto, il ragazzo savonese ha allertato la polizia di Stato e ha organizzato l’incontro con il truffatore.
Le due parti hanno fissato un incontro presso la stazione ferroviaria di Savona per poi andare a far valutare gli orologi da un gioielliere, che ha confermato l’autenticità di entrambi i pezzi. Ma, al momento dello scambio, il truffatore ha rifilato all’ignara vittima una copia dell’orologio mostratogli poco prima, “intascandosi” così entrambi gli originali. L’inganno è però durato poco, perché a quel punto sono comparsi gli agenti della polizia di Stato, che hanno tratto in arresto Di Donato con l’accusa di truffa aggravata.
In seguito, la polizia di Stato ha proceduto alla perquisizione domiciliare nell’abitazione riminese del truffatore, dove sono state trovati: 45 monete d’oro, un Rolex Submariner, un Rolex Omega, 3 Rolex Oyster, un kit per punzonature, 10 cacciaviti di precisione, adesivi Rolex e collane. Tutto il materiale sarà oggetto di perizia.
Nella rubrica del cellulare, inoltre, Di Donato aveva numerosi contatti salvati di vittime, con nomi corredati da relativi orologi e località (es. “Rolex xxx Padova”). L’uomo è già stato processato per direttissima presso il tribunale di Savona, dove ha patteggiato dieci mesi reclusione con la sospensione condizionale e l’obbligo di dimora e firma a Rimini.
“Fare acquisti di questo tipo in questo modo non rappresenta certo una modalità sicura e priva di rischio. Il consiglio è di effettuare gli scambi davanti ad un gioielliere”, il monito della Polizia di Stato.