Savona. Diffamazione. E’ l’accusa della quale dovrà rispondere il noto autore televisivo Antonio Ricci che il prossimo 28 maggio dovrà comparire davanti alla sezione penale del giudice di pace del tribunale di Savona dopo essere stato querelato del coordinatore nazionale di “Osservatorio Antiplagio” Giovanni Panunzio.
I fatti per i quali Ricci è finito a giudizio risalgono al 17 aprile 2015 quando, durante un altro processo per diffamazione, che vedeva a giudizio l’avvocato Vittorio Amedeo Marinelli, legale di “European Consumers” (poi condannato a 400 euro di multa solo per una parte delle contestazioni), l’autore televisivo, parte offesa nel procedimento, fu ascoltato in qualità di testimone del pm (leggi qui).
In quell’occasione – questa la tesi di Giovanni Panunzio – il “papà” di Striscia la Notizia facendo riferimento al fondatore di “Osservatorio Antiplagio” (sportello di European Consumers) avrebbe pronunciato affermazioni diffamanti. Di qui la scelta di Panunzio, con l’assistenza dell’avvocato Demetrio Delfino, di querelare Ricci che adesso dovrà rispondere delle sue affermazioni davanti al giudice di pace.
Per quanto riguarda il processo nel quale Ricci avrebbe pronunciato le frasi diffamanti contro il fondatore di “Telefono Antiplagio” e coordinatore nazionale di “Osservatorio Antiplagio”, Marinelli era stato condannato a 400 euro di multa solo per una parte delle contestazioni mosse dalla Procura. In particolare l’avvocato era accusato di aver diffamato Ricci sostenendo che, nelle sue campagne contro maghi e guaritori, non venivano coinvolti quelli che erano anche inserzionisti di Mediaset. Un’affermazione che non era proprio andata giù al patron di Striscia che, al contrario, aveva sostenuto di non aver mai “guardato in faccia nessuno”.