Pietra Ligure. Il prossimo 12 dicembre, presso il centro di formazione e aggiornamento sito all’interno dell’ospedale Santa Corona, si svolgerà una giornata sul tema delle aggressioni subite dagli operatori sanitari, tema sempre più trattato dai mass media ed evidenziato su tutto il territorio nazionale.
Dal 2007 Il Ministero della Salute con la raccomandazione numero otto sottolinea che: “Gli atti di violenza a danno degli operatori sanitari costituiscono eventi sentinella che richiedono la messa in atto di opportune iniziative di protezione e prevenzione”.
Questo appuntamento rivolto agli studenti del terzo anno del corso di laurea in infermieristica, futuri infermieri, da alcuni anni viene organizzato dai responsabili della formazione e tenuto dalla mental coach-istruttrice Barbara D’Alessandro e dal responsabile settore autodifesa, l’istruttore Davide Carosa, infermiere presso il Ser.T del Asl2 Savonese, presidente e cofondatore dell’associazione sportiva Krav Maga Parabellum di Loano. Il terzo componente dello staff di docenti, sarà l’avvocato Eva Rocca presidente di Penelope Liguria che tratterà l’argomento sotto l’aspetto legale e giuridico.
La KMP è ideatrice e promotrice del progetto: “Araba Fenice”, nato nel 2012 con l’obiettivo di tutelare e preservare l’integrità fisica e psicologica del personale sanitario attraverso un percorso di formazione In aula ed in palestra utile a identificare, valutare e gestire le situazioni a rischio.
In questi mesi la stessa KMP è impegnata con le ultime edizioni del corso accreditato dal servizio di pianificazione e qualità organizzativa dell’Asl5 spezzina, dal titolo “Implementazione della sicurezza per gli operatori del sistema sanitario”, e dalla Campagna itinerante di sensibilizzazione contro le violenze al personale sanitario patrocinata da molti comuni del Savonese, dall’ordine delle professioni infermieristiche (OPI) e dal comitato provinciale (CSEN).
Lo scopo di questa campagna, che ha come slogan “Le mani che aiutano hanno più valore di quelle che percuotono”, è di portare a conoscenza dei cittadini questa annosa e preoccupante realtà, spesso sottovalutata e/o non conosciuta nelle ripercussioni umane, economiche, sociali ed assistenziali.
“Dare maggiore consapevolezza al personale e ai futuri operatori del comparto sanitario, informare la cittadinanza e organizzazione incontri nelle scuole secondarie di primo e secondo grado sul valore e ruolo del medico, dell’infermiere e di tutte le altre figure sanitarie come risorsa per la società, lo riteniamo indispensabile sia come percorso di prevenzione e sia di contrasto all’incidenza di questo angoscioso fenomeno ” conclude Carosa.