Alassio. Tassa di soggiorno sì, tassa di soggiorno no. Il dubbio amletico, che ad Alassio sembrava essere ormai stato archiviato dopo le elezioni comunali, è tornato prepotentemente d’attualità nella città del Muretto.
Complici risorse scarse, in particolare per la promozione turistica in vista della prossima stagione, il sindaco Marco Melgrati e il vicesindaco Angelo Galtieri, protagonisti dell’azzeramento dell’imposta inserita dalla giunta Canepa dopo la loro vittoria elettorale, hanno annunciato l’intenzione di fare “dietrofront” per reinserirla.
Una decisione, però, strettamente correlata al benestare degli albergatori, senza il quale l’operazione non andrà in porto. Ma la gestione della vicenda non è piaciuta per nulla a chi faceva parte della vecchia giunta e che oggi sostiene di “aver perso le elezioni principalmente per le promesse, poi non mantenute, sulla stessa di soggiorno”.
SI parla dell’ex assessore Angelo Vinai, che non ha nascosto il suo malcontento e ha tuonato: “Noi per via della tassa di soggiorno ci abbiamo perso le elezioni. L’avevamo inserita proprio perché consapevoli delle difficoltà finanziarie e, benché sapessimo che si sarebbe potuta trasformare in un boomerang, abbiamo deciso comunque di andare avanti per il bene del paese. Una tesi, la nostra, che prima è stata smentita e ora viene avanzata dal duo Melgrati-Galtieri: incredibile”.
E l’ex amministratore ha voluto togliersi tutti i sassolini dalle scarpe, ripercorrendo il lungo iter che ha portato l’ex amministrazione Canepa a introdurre l’imposta: “L’idea della tassa era nata anni fa, subito dopo il nostro insediamento. Alcuni frizioni interne, con pareri discordanti, hanno bloccato il tutto fino alla decisione di Regione, Provincia e categorie di Albergatori che hanno deciso di proporre l’imposta in via comprensoriale”.
“E i patti erano e sono chiari: il 60 per cento degli introiti direttamente al comparto alberghiero, mentre il 40 per cento restante nelle casse del Comune vincolato però a spese di stampo turistico (anche miglioramento dell’arredo urbano etc). La tassa è praticamente stata approvata in tutta la Liguria e noi, nonostante l’imminente scadenza elettorale, abbiamo deciso di fare altrettanto per dare nuova linfa economica alle casse comunali, sempre più in difficoltà”.
“Tutti i giorni, o quasi, gli albergatori facevano la spola nell’ufficio di Canepa: al mattino dicevano di essere concordi, al pomeriggio inviavano comunicati associati criticando la scelta: incomprensibile. Una volta approvata, poi, è iniziata la battaglia di Galtieri, Parodi e Macheda contro di noi e per l’abolizione dell’imposta. E il risultato di tutto questo è stato quello di aver pagato un prezzo politicamente spaventoso. E oggi, gli stessi signori che criticavano la nostra scelta, vogliono attuarla perché ‘non ci sono altre strade’: assurdo, vero, ma è così”.
E le critiche al Melgrati-Ter non sono finite qui. Vinai si è scagliato contro la giunta anche su un altro tema: “Ero assessore all’Ambiente e solo io cos quante critiche e lamentele abbiamo ricevuto per via delle raccolta differenziata. Qualcuno ha fatto tante promesse in campagna elettorale e non ne ha mantenuta nessuna. La prossima tassa rifiuti arriverà ‘scontata’ di qualche euro per meriti della nostra amministrazione Canepa e diffido chiunque da prendersi meriti palesemente non suoi”.
“Dopo le tante parole che ho sentito sono sempre più ansioso di conoscere i nuovi numeri della raccolta differenziata. Ho il sentore che si siano abbassati di parecchi punti percentuali e questo si rifletterà poi sulla prossima tassa dei rifiuti. Nessuno parla di numeri per ora, ma prima o poi dovrà farlo e vedremo”, ha concluso Vinai.