Vado Ligure. Era nell’aria dopo la notizia di ieri sul cambio del piano industriale con gravi rischi per lo stabilimento Bombardier di Vado Ligure e questa mattina, dopo l’assemblea dei lavoratori, è scattata la protesta delle maestranze che sono usciti dalla fabbrica e sono pronti con un corteo a bloccare l’Aurelia.
Ad oggi il sito rischia la chiusura dopo la seconda metà del 2019, quando termineranno le ultime commesse e carichi di lavoro. Oltre 500 le persone che rischiano il posto di lavoro.
Una protesta spontanea decisa da lavoratori e organizzazioni sindacali, pronti a dare battaglia per salvare l’unico stabilimento della Bombardier in Italia: ora il corteo è partito, con la manifestazione che andrà avanti fino alle ore 13 e 30, il blocco della viabilità riguarderà una corsia di marcia alla volta, in maniera alternata, per consentire il deflusso del traffico.
Unanime la voce sindacale: “Il problema vera è che il piano industriale di fatto ora non c’è più, saltando l’accordo con Hitachi per i treni regionali e la produzione di locomotive DC3: non ci saranno più carichi di lavoro. Ora è il Governo che deve fare la sua parte e nell’incontro del 30 ottobre vogliamo delle risposte e delle soluzioni industriali e occupazionali: l’azienda si è dimostrata inaffidabile e ha deluso tutti gli annunci”.
“Bisogna ripartire dal rapporto con Hitachi e trovare una partnership forte e poi l’Alta Velocità per la costruzioni di nuovi treni: il mercato c’è e bisogna cogliere queste opportunità che darebbero garanzie per lo stabilimento di Vado Ligure” concludono.
Tra le voci raccolte tra i lavoratori anche la possibilità di affitto di ramo d’azienda, trovando un altro soggetto per poter salvare la fabbrica di Vado Ligure.
E non mancano le prime reazioni politiche sul caso dell’azienda vadese: “Dopo aver spremuto per anni il sito di Vado, ora Bombardier non può staccare la spina come se nulla fosse e disinvestire – afferma il consigliere regionale ligure Andrea Melis -. Siamo pronti a fare tutto quanto è in nostro possesso, tanto a livello regionale quanto nazionale, per salvaguardare i lavoratori e il patrimonio di competenze che incarnano. Siamo quotidianamente in stretto contatto con il Ministero dello Sviluppo economico, che sta seguendo con grande attenzione l’intera vertenza e mettendo in campo tutto quanto è possibile per garantire la sopravvivenza di uno stabilimento strategico per il territorio di Vado e non solo”.
Ecco la diretta di IVG.it:














