Savona. “La Corte di Cassazione finalmente accoglie le nostre rimostranze sui circoli privati”. A dirlo è Pasquale Tripodoro, presidente della Fipe di Savona che aggiunge: “Sono anni che la categoria subisce una concorrenza sleale che proviene, da Circoli Privati con finalità variegate in campo sociale, culturale, sportivo-ricreativo, etc., e per la quale dobbiamo subire il differente regime amministrativo-fiscale che penalizza gli operatori di pubblico esercizio”.
“La Suprema Corte di Cassazione con l’ordinanza sezione Tributaria, n. 15475 del 13 giugno 2018 – sottolinea Tripodoro – ha stabilito, ai fini del trattamento tributario, come “commerciale” l’attività di gestione di un bar da parte di un ente non lucrativo quando tale prestazione non è strumentale al raggiungimento dei fini istituzionali dell’ente anche se svolta esclusivamente in favore degli associati. In particolare, la Suprema Corte ha previsto che quando tali enti effettuano attività di somministrazione di bevande rese dietro pagamento di corrispettivi specifici, affinché possano beneficiare dei vantaggi fiscali riservati agli enti ‘non commerciali’ è necessario il concorso di due circostanze: la prima che l’attività di gestione del bar ristoro deve essere svolta esclusivamente in favore degli associati; e la seconda che deve essere affine e strumentale rispetto ai fini istituzionali perseguiti dall’ente”.
“Il primo vincolo, come noto, viene facilmente eluso attraverso il rilascio della tessera associativa al momento dell’ingresso nel locale. Il secondo, invece, è di particolare rilevanza in quanto la Suprema Corte, ribadisce il principio secondo cui non basta che l’attività venga svolta solo in favore dei soci, ma è sempre necessario che la stessa venga realizzata per il perseguimento di finalità istituzionali dell’ente no profit, senza specifica organizzazione e verso il pagamento di corrispettivi che non eccedano i costi di diretta imputazione. Auspichiamo – conclude Tripodoro – che anche nella nostra provincia si verifichino tutte queste situazioni che generano problematiche molto pesanti nei confronti di coloro che avendo un pubblico esercizio e rispettando tutte le normative si trovano ad essere pesantemente penalizzati da questa concorrenza sleale”.