Regione. Ieri il consiglio regionale ha approvato all’unanimità la mozione di Rete a Sinistra/LiberaMente Liguria riguardante il riordino della normativa sulle visite fiscali. Nel documento viene chiesto l’intervento in conferenza Stato-Regioni e sul ministero della funzione pubblica “per riallineare la reperibilità dei dipendenti pubblici (più onerosa) a quella prescritta per i dipendenti del privat”o.
“Un risultato importante: la Liguria è la prima regione a muoversi per chiarire una norma confusa e superare questa palese disparità di trattamento, in danno del pubblico impiego – rileva il capogruppo Gianni Pastorino, estensore del provvedimento – Ci domandiamo perché, infatti, i dipendenti pubblici debbano essere reperibili per sette ore al giorno, mentre i lavoratori del privato debbano esserlo per quattro. Lo scorso settembre è entrato in vigore il Polo Unico, con l’attribuzione a Inps di tutte le visite fiscali. Ma la mancata uniformità di orario fra pubblico e privato rende vano il tentativo di risparmiare e rendere più efficace il sistema di verifica: a cosa serve, infatti, un polo unico se le fasce orarie sono tutt’altro che uniche? Forse dietro questa scelta si nasconde un’assurda ‘presunzione di colpevolezza’, per cui un dipendente pubblico assente dal lavoro per malattia è un probabile fannullone. Una visione distorta che, evidentemente, ha fatto breccia anche in alcune aree del centrosinistra”.
“All’atto pratico, così com’è questo provvedimento non produce alcun vantaggio, ma solo discriminazioni. Impensabile vi siano 2 normative diverse: su questo ci sono anche i pareri dei giurisperiti – evidenzia Pastorino – Se si registrano dei limiti nell’azione dei medici di controllo, perché il datore di lavoro pubblico, lo Stato, deve far ricadere tali difficoltà sui suoi dipendenti? La pubblica amministrazione ha tutti gli strumenti per intervenire”.